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Descrizione


Guido è uno scrittore di successo, con il suo ultimo libro è entrato nella cinquina dei finalisti di un prestigioso premio letterario. Mentre è alle prese con gli impegni che la candidatura del suo romanzo comporta, inizia a frequentare una piscina e decide di imparare a nuotare, realizzando così un desiderio che coltivava da tempo. Lì incontra Giulia, una donna molto affascinante, soprattutto quando è nel suo elemento: l'acqua. Tra Guido e Giulia nasce una relazione che da subito però rivela delle zone d'ombra. Perché Giulia nasconde un segreto, e un passato misterioso.
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Premi

    2009 - Nastri d'Argento Miglior Attrice Non Protagonista Degli Esposti Piera

Informazioni aggiuntive

01 - Home Entertainment, 2009
Terminal Video
105 min
Italiano (Dolby Digital 5.1)
Italiano per non udenti
Wide Screen
foto; scene inedite in lingua originale; trailers

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 3/5

Una tragedia su tutta la linea: la storia, mentre il film in sè è gradevolissimo. C'è poco da dire sui due protagonisti, affermati ed acclamati (Mastandrea e la Golino), veri e propri nuclei vitali della trama, mentre attorno ai due forse la scrittura della sceneggiatura un po' si disperde (meno riuscite, ad esempio, le scenette della figlia con il fidanzatino, anche se probabilmente vorrebbero inserire il necessario elemento comico per stemperare la profonda drammaticità della storia); sceneggiatura scritta dal regista e da Francesca Pontremoli, produzione Rai, ruolo di contorno per Piera Degli Esposti. La materia è forse abbastanza risaputa, ma lo sguardo colmo di angoscia che Piccioni riesce a gettare sul rapporto irrisolvibile madre (Golino) - figlia abbandonata vale da solo il prezzo del biglietto; anche lo sviluppo della storia d'amore fra i due protagonisti non risente di eccessi di zuccherosità e questo è soltanto un bene. Finale, come si diceva, tragico oltre ogni dire, con riflessione sotterranea - ma ampissima - sullo stato attuale della letteratura in Italia, descritta in maniera davvero impietosa.

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MICHELE SORRENTINO
Recensioni: 4/5

Il protagonista, Guido Montani, interpretato da un compassato Valerio Mastrandrea, è un affermato scrittore di nicchia, riconosciuto come tale da un pubblico maturo, a causa del suo modo di scrivere e di plasmare personaggi. Non sa com'è diventato scrittore ed in maniera poco consueta, ma al contempo affascinante, dichiara di iniziare a scrivere a partire dai suoi personaggi, cercando di attribuirgli una collocazione sentimentale ed infine, solo infine, trovare le parole, quasi come se fossero irrilevanti nella stesura di un libro, nonostante questi siano vincolanti. Ciò lo porta ad una ricerca estenuante, al punto tale che i suoi personaggi, invadano flebilmente la sua vita e forse Guido con difficoltà riesce a scindere le cose. Personaggi soli, infelici e all'apparenza poco realistici che trovano il loro legame con la realtà nella felicità, ma non quella che tutti sarebbero disposti a riconoscere, bensì una felicità mascherata, definita come “la tristezza che fa le capriole”. E' proprio la difficoltà di accettare una vita senza speranza che rende la sua lettura pesante, al punto tale che la gran parte dei suoi lettori, non ancora “cresciuti”, non riesce a finire i suoi libri, i quali restano incompleti, come i suoi nuovi personaggi in cerca di luce, certi di non trovare mai uno spiraglio e ciò gli rende la piacevole sensazione di essere poco apprezzato. Si, piacevole! in quanto Guido sa di essere maturo ed accetta il suo ruolo, consapevole che “uno cresce quando comincia a capire che tutto finisce, impara a tradire gli amici le persone che ama... una cosa del genere e così cresci e peggiori, un po' come andare a male”. Guido preso dalla scrittura del suo nuovo libro è propenso a conoscere qualcosa o qualcuno che gli dia ispirazioni, ma non cerca il consueto, perché poco interessante ed infatti la gran parte delle persone che lo circondano sembrano fittizie, a partire dalla figlia Costanza e dal suo ragazzo Filippo degni, per i ruoli assegnatigli, di un film di Tim Burton. Forse, l'unico personaggio volutamente non costruito è la moglie Benedetta, interpretata da Sonia Bergamasco, che appare patetica nei suoi modi di fare non riuscendo per questo ad attirare l'attenzione del marito, il quale si sente “in dovere” di cercare altre sorgenti da cui attingere. E' infatti una sorta di scambi di piacere tra Guido e la figlia Costanza, che permette a quest'ultima di abbandonare le lezioni di nuoto, concedendo al padre la possibilità celata di conoscere la nuova istruttrice Giulia, interpretata da una superba Valeria Golino. Il rapporto fra i due è inizialmente a senso unico, dal momento che Giulia sembra essere trattenuta da qualcosa, ma in seguito la goffaggine di Guido nel nuotare la rende più propensa ad un confronto, facendo si che si creino i presupposti per approfondire la conoscenza, nonostante Giulia non esca la sera. Guido trova in Giulia un'amante perfetta che possa fargli da musa ispiratrice e cerca di convincerla ad appoggiarsi a lui, certo di saper galleggiare al punto che niente possa tirarlo giù. Una sceneggiature fantastica riesce a toccare dentro, smuovendo un turbinio di emozioni e rendendo piacevolissima la visione di un film ben diretto ed interpretato che avrebbe potuto rappresentare, qualora fosse stato più sostenuto, il cinema italiano. Una delle tante occasioni mancate all'italiana. Per omaggiare la sceneggiatura di questo film mi sento in dovere di riportare un breve monologo di Valerio Mastrandrea, capace di stupirmi in ogni sua interpretazione che ho avuto la fortuna di vedere: “Quando stava in acqua non parlava, non poteva parlare, ascoltava solo il rumore del suo respiro e le voci da lontano, indistinte e poteva vedere, vedere sotto, sopra e di lato. Chi ci osserva mentre nuotiamo, non potrebbe mai immaginare che noi li vediamo mentre ci guardano e pensiamo pensiamo, senza pensare, pensiamo pensieri stupidi, devo provare ad alzare il bacino, provo a distendermi meglio, allungo la bracciata, quanto manca al bordo vasca, sono già stanco, sto finendo la vasca numero cinque, sto finendo la vasca numero cinque, comincio la vasca numero sei. Pensieri che ti svuotano, pensieri senza peso, pensieri di autentica felicità.”

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Recensioni

3,5/5
Recensioni: 4/5
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Valerio Mastandrea

1972, Roma

"Attore italiano. Esordisce sul grande schermo nel 1994 con Ladri di cinema di P. Natoli e nel 1996 interpreta un poliziotto in Palermo-Milano solo andata di C. Fragasso. Simbolo dei giovani disorientati e, spesso, disoccupati, è protagonista di commedie generazionali come Cresceranno i carciofi a Mimongo (1996) di F. Ottaviano e Tutti giù per terra (1997) di D. Ferrario. Immerso nelle atmosfere della sua città, a teatro con Rugantino e al cinema con La carbonara (2000) di L. Magni, è nel cast di Domani (2000) di F. Archibugi, prima di fornire una delle sue prove più convincenti e mature interpretando il meccanico di Ostia, amante delle donne e dei motori truccati, protagonista di Velocità massima (2002) di D. Vicari. Nel 2004 è un tenente dei carabinieri in Lavorare con lentezza di G.?Chiesa...

Valeria Golino

1966, Napoli

"Attrice italiana. Nata da padre italiano e madre greca, lavora come fotomodella tra Napoli e Atene. Debutta nel cinema a diciassette anni in Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo (1983) di L. Wertmüller e ottiene il suo primo ruolo da protagonista in Piccoli fuochi (1985) di P. Del Monte. L’anno dopo vince a Venezia il premio come migliore attrice per Storia d’amore di F. Maselli. Nel 1988 si trasferisce negli Stati Uniti, dove riesce a ritagliarsi un piccolo spazio nell’industria cinematografica americana: recita in Rain Man (1988) di B. Levinson, nella serie Hot Shots! (1991) di J. Abrahams e ha l’occasione di essere diretta da S. Penn in Lupo solitario (1991), da J. Carpenter in Fuga da Los Angeles (1996) e da M. Figgis in Hotel (2001). Richiesta...

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