Accurata ricostruzione di tre vicende storiche dai risvolti tragici e inediti che introduce il lettore all'analisi più attenta e ravvicinata della condizione femminile tra il XIV e il XV secolo nelle corti italiane. Beatrice, Agnese, Parisina si destreggiano tra potere e vita di corte, consapevoli del proprio ruolo, ma indifese di fronte alle decisioni di un marito- signore al quale un solo pretesto vero o fittizio può essere sufficiente a giustificare e a decretare la loro condanna. Tre donne, tre famiglie, tre storie che gli autori presentano alla luce delle fonti disponibili e delle ricerche più approfondite, nell'analisi delle loro differenze e similitudini sulle tracce di quel quid che ne accomuna il tragico epilogo. una condanna a morte per adulterio. Un tradimento presunto , reale o inesistente che in realtà non prevede nessun processo, nessuna difesa e si rivela un pretesto per agire e concludere nel modo più tragico "una storia d'amore". Ne consegue il completo annientamento della vicenda umana di tre donne, salite al potere in virtù del loro essere donna, ma precipitate nell'abisso più profondo della loro vita.
Decapitate. Tre donne nell'Italia del Rinascimento
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Un'inchiesta appassionante sui costumi, le pratiche culturali e l'autorità signorile nel Rinascimento italiano; ma anche un contributo eccezionale alla storia delle donne.
Tra il 1391 e il 1425 tre donne sono decapitate per ordine dei loro mariti. Spose di tre fra i piú importanti signori dell'Italia del Rinascimento – di Mantova, Milano, Ferrara – Agnese Visconti, Beatrice di Tenda e Parisina Malatesta sono condannate a morte per adulterio. Eppure nessuna donna infedele subiva allora un tale castigo; inoltre, altra stranezza, invece di dissimulare tale condanna alla pena capitale, i tre signori la resero, al contrario, pubblica. Si tratta di un enigma storico che Élisabeth Crouzet-Pavan e Jean-Claude Maire Vigueur intendono svelare. Certamente queste tre donne hanno tradito i loro mariti, ma sono soprattutto colpevoli di aver tentato di prendere parte alle grandi innovazioni culturali e politiche del loro tempo. Sono punite per aver voluto trasgredire lo statuto tradizionalmente scialbo di «sposa del signore». Condannandole a morte, i loro mariti riaffermano simbolicamente il loro potere di principi. Questo libro è nato da un'osservazione, o piuttosto, come spesso accade nell'esistenza dello storico, da un'intuizione. Essa indicava che era davvero sorprendente che tre donne, spose tutte e tre di signori, in quanto ritenute adultere fossero state giustiziate dai loro mariti nell'arco di un periodo relativamente breve, poco piú di trent'anni, tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo. E quell'intuizione suggeriva invece che, nella storia dell'Italia del Nord al tempo del primo Rinascimento, con queste tre morti erano avvenuti tre eventi singolari.-
Autore:
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Anno edizione:2019
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Manuela Rosa Bertola 02 maggio 2020
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