La prostituzione rappresenta un tema rilevante e profondamente radicato nella nostra società da secoli. Questo libro si concentra sul periodo compreso tra l'Ottocento e il Novecento, con particolare attenzione alla città di Modena. Attraverso un’attenta analisi delle normative dell’epoca, dal regolamento Cavour fino alla chiusura delle "case chiuse" sancita dalla legge Merlin, il volume ripercorre le principali trasformazioni legislative e sociali legate al fenomeno. Si tratta di una raccolta di documenti storici che illumina la realtà dei bordelli modenesi e le condizioni di emarginazione a cui erano sottoposte le prostitute. Un’opera interessante e coinvolgente che approfondisce il ruolo marginalizzato della donna all’interno di questo contesto, le motivazioni che spingevano molte a diventare meretrici e i frequenti controlli medici a cui venivano obbligate. Attraverso il racconto di questi cambiamenti, il libro offre uno spaccato autentico e spesso trascurato della nostra storia sociale. Altamente consigliato a chi desidera comprendere meglio la vicenda delle cosiddette "donne perdute", e più in generale, a chi è interessato ad esplorare un aspetto della società che troppo spesso si preferisce ignorare, ma che merita attenzione e riflessione.
Le «donne perdute» di Modena. Prostitute, uomini e bordelli fra Otto e Novecento
Le "donne perdute" di Modena è la prima ricerca, basata su documenti d'archivio, intorno alla prostituzione in questa provincia, dall'Unità d'Italia ad oggi. Studiando il caso modenese - a partire dalle storiche "strade del vizio", come via Armaroli, via Catecumeno e via Santa Margherita - emergono i contorni di una vicenda che solleva molti interrogativi: dalla libertà di scelta delle donne di prostituirsi alle motivazioni che poteva spingerle a vendere prestazioni sessuali, dal ruolo del potere (che per molto tempo è stato rappresentato da maschi) alle condizioni di marginalità nelle quali le meretrici erano relegate. Per un lungo periodo della storia nazionale, lo "Stato lenone" ha sfruttato queste donne facendone una fonte di guadagno e ha agito per controllare i loro corpi, attraverso gli organi di pubblica sicurezza, i medici e persino le stesse tenutarie, mediatrici ed attuatrici della volontà del potere costituito. Anche in provincia di Modena le meretrici sono sempre state sottoposte a stretta sorveglianza di polizia, a visite mediche invasive e degradanti, a limitazioni della libertà personale e, in definitiva, a una violenza di genere istituzionalizzata, che ha avuto il suo contraltare nel disinteresse verso le responsabilità dei clienti e il loro stato di salute.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:12 maggio 2025
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Calliope 05 giugno 2025
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