(Ginevra 1773 - Chêne, Ginevra, 1842) economista, storico e critico svizzero. Fu molto legato all’Italia (risiedette a lungo a Pescia). Amico di Mme de Staël, fece parte del gruppo di Coppet. Noto soprattutto per i Nuovi principi di economia politica (Nouveaux principes d’économie politique, 1819), ha un posto notevole anche in campo storiografico e letterario per alcuni trattati che hanno rinnovato la visione tradizionale della cultura europea e soprattutto italiana: ricordiamo la sua vasta opera La letteratura nel mezzogiorno d’Europa (De la littérature dans le midi de l’Europe, 1813), sintesi delle letterature romanze ispirata ai nuovi criteri di cultura e di gusto provenienti da Coppet; Storia delle repubbliche italiane nel medioevo (Histoire des républiques au moyen âge, 20 voll., 1809-18), grande affresco che esalta le libertà comunali e repubblicane e rintraccia nel primo rinascimento l’inizio di una grave crisi politica e ideologica, secondo uno schema storiografico che piacerà a F. De Sanctis; mentre A. Manzoni confuterà, nelle Osservazioni sulla morale cattolica, l’accusa rivolta da S. alla chiesa di Roma di essere stata la principale causa della decadenza italiana. L’interesse per l’età medievale e il ricorso all’idea di libertà come chiave interpretativa si trovano anche nella Storia dei francesi (Histoire des français, 31 voll., 1821-44).