Andromeda Heights. Il Regno I

Riesco sempre ad empatizzare con i protagonisti dei libri della Yoshimoto, è come se fossi io stessa dentro al racconto, riuscendo a vedere i luoghi descritti e a comprendere le emozioni. I quattro libri de "Il Regno" non sono un continuo l'uno dall'altro, ma c'è un filo conduttore che si scopre ad ogni volume. Leggere e perdersi, distaccarsi un po' dalla quotidianità che ultimamente credo stressi tutti. Banana Yoshimoto è questo per me, un biglietto sempre pronto sulla libreria che aspetta solo me.⠀

Il secondo capitolo della saga de Il Regno della sempre efficace Banana Yoshimoto, introspezione dei personaggimolto curata e come sempre l'autrice riesce a trasportare il lettore nelle pagine del libro. Come sempre il libro si legge bene: è leggero e scorre in fretta, però le sensazioni sono così diluite che alla fine è difficile trattenere qualcosa. Banana non riesce più a trovare spunti interessanti. L'ho amata in passato per la sua capacità di folgorarti all'improvviso con immagini toccanti ed intense nel bel mezzo di una narrazione lieve. È rimasta in questo libro solo la narrazione lieve... senza niente che lasci il segno. Dopo pochi giorni ho già dimenticato la trama di questo racconto.

Banana Yoshimoto inizia una grande saga, svilupperà la storia nell'ambito di quattro romanzi per cui sicuramente c'è da aspettarsi che alcune "cose" si ritroveranno o proseguiranno nei successivi romanzi, ma questo libro è ugualmente godibile dato che la storia si sviluppa e si "conclude" in maniera autonoma rispetto a ciò che succederà nei prossimi capitoli. Ormai ci ha abituato che le sue storie sono un insieme di stati di animo, suggestioni in un Giappone perennemente in bilico tra la sua eredità storica e il bisogno di un continuo rimodernizzarsi ed "occidentalizzarsi".