Sofie nel mio autunno nevrotico

E’ una storia narrata a due voci, madre e figlia che si confrontano con la propria realtà. Desideri, inadeguatezza, timori, emozioni che si susseguono fino a quando irrompe un evento che attiva pensieri nuovi, altre possibilità da valutare. Per la madre, alle soglie dei cinquant’anni delusa dalla vita matrimoniale ormai da tempo naufragata, impegnata nel tran tran lavorativo di assistenza ai giovani presso un consultorio ed impegnata a crescere una figlia ventiquattrenne poco comunicativa, sarà l’incontro con un uomo presentato dalla sua migliore amica e confidente; per la figlia, dal carattere introverso, appassionata di musica e alle prese con la difficoltà di relazionarsi con i suoi coetanei, sarà un bacio inatteso, durato la frazione di un attimo da parte di una compagna di università, a generare pensieri ed emozioni mai provate invece con l’amico-fidanzato. La corrispondenza di sentimenti, di voler conoscere e mettersi in gioco giungerà come una scoperta improvvisa con un fluire di emozioni sia per la madre sia per la figlia mentre anche il loro rapporto, prima poco comunicativo, troverà lo spazio per un confronto sincero. Se nelle prime pagine del libro la giovane pensa di sé “quello che mi mancava non era l’esperienza, ma la capacità di sentire i brividi dell’emozione” la maggiore consapevolezza di sé e accettazione dei propri sentimenti sarà invece, al termine del libro, un percorso esplorativo ormai tracciato e da seguire con sincerità. Scrittura scorrevole, naturale ed empatica con inserti d’ironia che sdrammatizzano i momenti emotivi più incerti.