Germinale

Il capitale non considera esistente la manodopera se non quando serve la produzione. (Pasolini - "La ricotta") Libro bellissimo, tristissimo e per certi versi angosciante!! Per quasi un mese, leggendo questa meraviglia, sono stato catapultato nelle viscere della terra; luogo malsano, fetido, invivibile, dove l’uomo finisce d’essere uomo, donna o bambino, per diventare un invisibile ingranaggio della produzione. Una grigia pedina schiacciata dai profitti del potere, con poca possibilità di ribellione. (Scusate il precedente errore ortografico!!)

Il capitale non considera esistente la manodopera se non quanto serve la produzione. (Pasolini - "La ricotta") Libro bellissimo, tristissimo e per certi versi angosciante!! Per quasi un mese, leggendo questa meraviglia, sono stato catapultato nelle viscere della terra; luogo malsano, fetido, invivibile, dove l’uomo finisce d’essere uomo, donna o bambino, per diventare un invisibile ingranaggio della produzione. Una grigia pedina schiacciata dai profitti del potere, con poca possibilità di ribellione.

Amo e odio Zola. LO amo perche' e' un grande. La sua descrizione delle dinamiche umane, sia individuali che collettive e' di rara bravura. Lo amo perche' il suo verismo non e' mai lo sguardo freddo dello scienziato al contenuto di una provetta. Lo odio perche' fa male. Le sue storie, proprio perche' vere, o se preferiamo verosimili, fanno male. L'inutilita' di ogni sforzo teso a uscire dalla poverta', dalla miseria non solo economica, dalla schiavitu' del bisogno, viene puntualmente frustrato. Gli ultimi non sono beati, sono ultimi, con una pietra tombale sopra le loro aspirazioni. Eppure, alla fine, in modo interlocutorio, proprio in Germinale resta aperta una fessura per la speranza. Se in Lo scannatoio, che ne costituisce l'antecedente, la condanna dei poveri e' senza appello, e le loro eventuali vittorie sono comunque effimere e contengono gia' , visibile a chiunque non si chiuda gli occhi, il germe della rovina definitiva, qui, l'autore, dopo tanto sangue, tanta disperazione, tanta battaglia e tanta sfortuna, ci dice che la sconfitta non e' una resa dei conti, che ci sara' un secondo tempo. non sappiamo come sara', e soprattutto quale epilogo avra', ma si puo' scendere in campo. una piccola fiammella, che pero' scalda il cuore