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Storia di Tönle-L'anno della vittoria
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Storia di Tönle-L'anno della vittoria - Mario Rigoni Stern - ebook
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Storia di Tönle-L'anno della vittoria
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Descrizione


La storia di Tönle Bintarn, contadino veneto, pastore, contrabbandiere ed eterno fuggiasco è l'odissea di un uomo che tra la fine dell'Ottocento e la Grande Guerra rimane coinvolto per caso nei grandi eventi della Storia e combatte una battaglia solitaria per la sopravvivenza sua e della civiltà cui sente di appartenere. L'anno della vittoria, continuazione ideale della Storia di Tönle, è quello che va dal novembre 1918 all'inverno successivo e racconta la storia di una famiglia e di un paese che devono risollevarsi dall'immane naufragio della guerra. Il lento ritorno alla vita, la fatica di riannodare i fili degli affetti e dei sentimenti, la riscoperta di luoghi e ritmi di vita perduti: Rigoni Stern dà voce alle cose, alle persone, alla natura nei loro aspetti piú autentici, testimonianze di un'umanità di confine che vince nonostante la Storia.
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Dettagli

Testo in italiano
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9788858410530

Valutazioni e recensioni

DELIA DIFONZO
Recensioni: 4/5

Un personaggio difficile da dimenticare Tönle Birtan, una gemma questo racconto lungo di Rigoni Stern. Montagne e pianure, cime aguzze e più dolci pendii sono tutt’uno con la ruvida e delicata al tempo stesso, umanità di un uomo che ama la sua terra e la sua vita, scandita com'è dai ritmi di una natura che segue le sue leggi, implacabili ma giuste. Tönle lavora duramente, ama, compone poesie, quelle dei piccoli gesti e degli affetti semplici: delle stampe che son merce da vendere, in uno dei tanti lavori che si troverà a fare, ne tiene due per sé, per farne quadri da appendere nella sua casa (non sono immagini che parlano di dolcezza, ma sono quelle che appartengono alla sua terra); il letto che lo accoglie “dove più volte ama sua moglie”; la minestra ceduta alla ”bimbetta” che gli ricordava sua nipote, nel campo di concentramento. La guerra, con la sua aberrante prosa, giungerà a imporre le sue “leggi”, implacabilmente ingiuste. Tocca il cuore la vicenda di vita di Tönle Birtan, tocca il cuore la scrittura di Mario Rigoni Stern. E lo accarezza con parole misurate, nitide, che dipingono un piccolo mondo di persone e luoghi, di sentimenti e di legittimi risentimenti. Un piccolo mondo grande nella sua semplice saggezza che spiega e accoglie tutto ciò che viene dalla natura; rifiuta e dileggia, con ironia inconsapevole, tutto ciò che di insensato viene dall’uomo. Che troppo spesso ci appare come figlio alieno della stessa natura che lo ha messo al mondo. P.S. Non ho letto l’altro racconto presente nell’edizione in mio possesso.

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Recensioni: 5/5

Romanzi di Rigoni Stern che inaugurano la trilogia sulla prima guerra mondiale. Tonle è un contadino che si muove nella seconda metà dell' 800 e alla fine della sua esistenza fa a tempo a vedere lo scoppio della prima guerra mondiale sul suo altipiano. Nelle ultime pagine del racconto l' autore gli fa incontrare anche il capitano Emilio Lussu e la Brigata Sassari, omaggio di Rigoni Stern al suo vecchio amico. L' Anno della Vittoria racconta l' epopea della ricostruzione dell' Altipiano di Asiago, bellissimo affresco delle difficoltà e dell' ottimismo del ritorno alla vita, che si chiude con la nascita di un bambino, simbolo del ritorno alla vita. Sullo sfondo personaggi, animali e storie di povertà, gioventù, natura di un mondo che non ci appartiene più.

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Renzo Montagnoli
Recensioni: 5/5

Giustamente la casa editrice Einaudi ha riunito in un unico volume questi due romanzi brevi che narrano di un periodo storico che va dalla fine del 1800 all’inverno del 1919 e che sono anche accomunati dall’essere straordinariamente pacifisti, in una visione umana e spirituale del mondo che raggiunge, a tratti, dei vertici sublimi. Rigoni Stern racconta della sua gente, di questa popolazione cimbrica, e quindi di origine celtica, che nel tempo è rimasta ancorata ai sani principi della mutualità, del rispetto delle persone e della natura, e che, pur conducendo a quell’epoca una vita grama, è ricca di una forza interiore che, nonostante le difficoltà, la diaspora dovute alla guerra, ritorna, si ricompatta in quella che è la loro autentica patria: l’altopiano dei Sette Comuni e le proprie famiglie. E così Tönle Bintarn è un contadino, un pastore, un contrabbandiere per necessità che per sfuggire a una condanna vaga per tutta l’Europa austro-ungarica, adattandosi a fare a qualsiasi lavoro, ma sempre con la speranza di tornare, l’unica vera forza che lo sostiene nonostante le fatiche e le privazioni. Questo piccolo grande uomo è legato inscindibilmente alla sua terra, all’alternarsi delle stagioni sia della natura che della vita. Non c’è evento che possa fermarlo, non c’è nulla che possa dissuaderlo, perché lui è ed esiste solo in funzione di quella piccola patria fra i monti. Ritornerà, subirà i contraccolpi della Grande Guerra e della Strafenspedition, di cui sarà vittima senza che ci siano carnefici. La violenza di un conflitto non lo ferma, sempre va, sempre resiste, per poter tornare a quei luoghi a lui indissolubilmente legati e che sarà costretto a vedere distrutti, profanati dalla malvagità degli uomini. In lui non c’è odio, ma solo tristezza e come in una storia dove c’è sempre un inizio e una fine, Tönle Bintarn sa quando tirarsi da parte e comprendere che per lui è arrivata l’ultima stagione. L’anno della vittoria racconta invece del ritorno della comunità ai loro luoghi natii, dopo essere stati costretti a lasciare l’altopiano ed Asiago a seguito dell’attacco austriaco. Sono pagine di intensa commozione, con donne, vecchi e bambini, che, a guerra finita, s’incamminano per raggiungere le loro vecchie case, che troveranno distrutte in uno sconvolgimento che interessa anche i prati, i boschi, le sommità dei loro monti, al punto da faticare a riconoscerli. E poi ci sono trincee, proiettili inesplosi e tanti, tanti, troppi morti insepolti. I giorni sono difficili, senza più un tetto, senza forse un futuro, ma la comunità viene prima di tutto e poco a poco si ricompattano, si aiutano, si danno da fare, riacquistano quella dignità di uomini liberi e di popolo che la diaspora sembrava aver soffocato. E’ gente mite, laboriosa, il cui contatto continuo con la natura è un’inderogabile necessità; non saranno molti quelli istruiti, ma tanto hanno da insegnare a tutti, noi compresi, come il simpatico vecchietto Tana che, durante un’escursione con due compaesani, si imbatte nei resti di un accampamento austriaco, al centro del quale troneggia una forca. La sua osservazione al riguardo è di una logica ferrea ed estremamente umana: “ Da noi li fucilavano, qui li impiccavano. E invece la loro colpa era di aver avuto paura e di voler vivere.”. E’ un pacifismo che viene dall’animo, senza retorica, come molte altre pagine di questo stupendo libro. La storia di Tönle è un romanzo sull’uomo, sul suo innato sentimento per la terra dove è nato e vissuto, sulla nostalgia che prevale su ogni evento e che fa della battaglia per il ritorno a casa un inno al concetto di patria come luogo dei propri affetti. L’anno della vittoria è invece un’opera corale, dove uomini come Tönle, riuniti, esaltano il concetto di comunità, di identiche radici, indissolubili, inalienabili, tali da superare ogni difficoltà purché sempre solidali, in un’unica grande famiglia per cui vale la pena di vivere e di lottare. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a veri e propri gioielli della letteratura italiana.

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Mario Rigoni Stern

1921, Asiago (Vicenza)

Scrittore italiano. Esordì con Il sergente nella neve (1953), una delle più notevoli testimonianze letterarie della seconda guerra mondiale, alla quale l’autore partecipò con gli alpini sul fronte russo. Dopo anni di silenzio Rrigoni Stern è tornato alla narrativa con i racconti Il bosco degli urogalli (1962) e i romanzi La guerra della naia alpina (1967), Quota Albania (1967), Ritorno sul Don (1973), Storia di Tönle (1978, premio Campiello), emblematica biografia di un solitario montanaro durante la grande guerra, uno dei suoi esiti più alti. Successivamente, accanto a nuovi romanzi, L’anno della vittoria (1985) e Amore di confine (1986), lo scrittore ha pubblicato diverse opere che testimoniano di una sua crescente adesione al mondo della...

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