La città di ottone

Nonostante io abbia letto solo il primo libro, per me è una delle saghe più belle che abbia mai letto. Il worldbuilding è veramente ben dettagliato e l'atmosfera arabeggiante mi è piaciuta molto. Non vedo l'ora di iniziare il secondo volume per sapere come prosegue la storia (visto il finale)...

Descrizioni belle e dettagliate dell'ambiente circostante e della cultura, difficile destreggiarsi tra i 1000 nomi utilizzati e storia molto molto lenta fino, quasi, agli ultimi capitoli del libro. Avrei preferito qualcosa di più dinamico e non un susseguirsi di eventi alla fine. Ho fatto fatica a leggerlo, credo comunque di leggere i seguiti perchè lasciare le cose a metà non mi si addice, magari con i prossimi ci sarà una svolta e dovrò ricredermi.

A distanza di due anni dalla prima lettura non posso che confermare quanto è straordinaria questa storia. Nahri è quella protagonista che vorrei vedere di più: badass, sì, ma con le sue fragilità e le sue debolezze. Da un giorno all'altro si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto e pericoloso, invischiata in intrighi politici di cui non vorrebbe fare parte, in mezzo a persone che cercano di farne una pedina per i loro scopi. Io l'ho amata ogni singolo momento, anche quando avrei voluto darle due sberle. Dara ha un passato oscuro e ha sicuramente fatto azioni riprovevoli, ma non possiamo ignorare alcune "scusanti", per non parlare dell'evidente senso di colpa che lo perseguita. Ali, invece, è rimasto insopportabile. Si sente superiore a chiunque e poi è il primo a fare scelte discutibili e a tradire chi gli sta vicino... No way, non sono riuscita ad apprezzarlo manco stavolta. L'atmosfera orientaleggiante mi è piaciuta moltissimo: ammetto di essere molto ignorante in materia, ed è sempre bello scoprire e approfondire culture diverse grazie alla lettura. La trama è intricatissima, ma non perde un colpo: tutto torna, e ci sono ancora tantissime cose da scoprire e districare. Le scene finali lasciano il bisogno di iniziare immediatamente il secondo. Anche lo stile mi è piaciuto molto, e forse l'ho apprezzato ancora di più leggendolo in lingua originale. Utilissimo il glossario per districarsi tra i termini arabi e in divasti, anche se avrebbe potuto essere un po' più ampio. Il livello di inglese non è facilissimo però (B2+/C1), quindi valutate bene prima di affrontare la lettura in lingua perché questo stile così ricco potrebbe rivoltarvisi contro.