Dopo aver visitato personalmente i luoghi narrati nel libro dalla prigione S21 ai killing fields, mi sento di consigliare vivamente la lettura di questo libro perché permette di comprendere una delle pagine più brutte della storia del genere umano. Un libro devastante, ma imperdibile, che prova a raccontare gli anni che dal ’75 al ’79 sconvolsero la Cambogia, in preda alla follia sanguinaria di Pol Pot e dei Khmer Rossi. Il protagonista Panh prova a raccontare quanto da lui vissuto in prima persona, quando fu deportato all'età di 11 anni e vide morire rapidamente di stenti e malattia tutta la sua famiglia insieme ad un quarto dell’intera popolazione cambogiana. Il libro prova a mettere a confronto la vittima e il carnefice, il torturatore col sopravvissuto, Panh con Duch, il capo del centro di tortura chiamato S21, e che in precedenza era una scuola, nel quale furono torturate circa 20 mila persone per poi essere condotte ai campi di sterminio di Choeung Ek. Il libro è anche un libro di storia oltre che di indagine dove l’intento è dar voce, memoria e dignità a tutte le vittime di questo incomprensibile genocidio.
Due uomini a confronto. Rithy Panh, regista scampato al genocidio dei Khmer rossi, e il boia Duch, pezzo grosso del regime di Pol Pot, capo del centro di tortura e sterminio S21. Partendo dal suo lavoro di documentarista impegnato a cercare la verità e conservare la memoria, Rithy Panh racconta questo incontro allo scrittore Christophe Bataille, coautore del libro. Figlio di un funzionario del ministero dell'Educazione del vecchio regime, dunque "popolo nuovo" (da rieducare e perseguitare) secondo la sinistra denominazione della Kampuchea democratica, Rithy Panh ha vissuto la deportazione, la malattia, gli stenti. Nel giro di pochi mesi ha visto morire di fame suo padre, i suoi nipotini, e poi, man mano, tutta la sua famiglia, sterminata silenziosamente insieme a milioni di altri cambogiani. Il racconto della sua infanzia, della sua preadolescenza, è la materia di questo libro prezioso per il valore di testimonianza. Stile asciutto ed emozionante, rigoroso come il suo manifesto poetico: "Grazie al cinema, la verità salta fuori: il montaggio sconfigge la menzogna". Menzogna sempre in agguato fra negazionismi, complicità, errori e imbarazzi dell'Occidente. "L'eliminazione" è dunque un libro di storia, è un libro di formazione, è un libro di indagine sull'uomo torturatore e sull'uomo sopravvissuto, ed è anche un libro di "avventura". L'avventura di un ragazzino che ce la fa e che racconta, dolorosamente ma senza risparmiarsi: è nostro dovere ascoltarlo e imparare.
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Anno edizione:2014
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