La fenomenologia come critica della ragione. Motivi kantiani nel razionalismo di Husserl
Fenomenologia e critica della ragione, scrive Husserl nel 1905, nascono forse da un comune bisogno: si addensano in questa formula i tanti fili storici e teorici che collegano Kant e Husserl sulla scorta di un intreccio la cui più profonda fisionomia è forse in larga misura ancora da indagare. Perché, appunto, essa non si lascia interamente rintracciare nel confronto diretto dei rispettivi progetti filosofici, ma si colloca piuttosto sul piano del bisogno teorico che a tali progetti è sotteso. Piano, questo, più difficile da raggiungere, che non sembra risolversi negli esiti e nelle figurazioni esplicite delle rispettive filosofie, ma ne coinvolge anche le intenzioni nascoste e le dinamiche che, pur plasmandone lo stile, siano rimaste eventualmente inapparenti. Così, ritornare al rapporto tra Kant e Husserl significa ben più che un semplice esercizio comparativo, è l’atto di porsi nel mezzo di un incontro che non ha ancora cessato di compiersi e che, come ogni incontro, vive anche di cenni, di ammiccamenti, di allusioni vaghe e promettenti, nonché di quei silenzi che presentano, a volte, la stessa densità di una parola.
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Anno edizione:2006
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