Geografie della migrazione nel cinema italiano. Luoghi e immaginari del transito
Il cinema può raccontarci che cos’è un confine? Da Ventimiglia a Lampedusa, dal porto di Bari a quello di Tirana, attraverso l’antica città di Pompei e il tunnel di Lötschberg, questo volume mette in luce il funzionamento del cinema come macchina mitopoietica che interviene sullo spazio geografico. Tramite una lettura ravvicinata di sei titoli del cinema italiano dagli anni Cinquanta a oggi, spaziando dal melodramma neorealista al documentario contemporaneo, si costruisce un duplice percorso analizzando tanto i fenomeni migratori quanto le forme della messa in scena. L’intreccio tra approccio cartografico e sguardo filmico aiuta a elaborare la storia della Penisola da luogo di partenza a contesto di arrivo e, di pari passo, la metamorfosi dei generi e degli stili cinematografici. Ognuno dei film qui trattati rappresenta una specifica geografia della migrazione oltre quella mostrata dai mezzi di mappatura convenzionali.
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Anno edizione:2023
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