Disco ben fornito di contenuti speciali e ben curato, ma la scritta presente in copertina non è corretta e inganna. Il film non è una versione rimasterizzara in alta definizione, bensì è un classico dvd con qualità intorno ai 700x400 pixel.
Il grande silenzio (DVD)
Al confine tra il Messico e gli Usa, alla fine del secolo scorso, cade la neve. Fatto eccezionale che stana dalle colline decine di fuorilegge alla macchia, circostanza di cui approfittano i cacciatori di taglie. Contro il più feroce di loro, Tigrero, si leva il pistolero Silenzio. Tra i due ci si mette di mezzo uno sceriffo, ma il drammatico epilogo è solo rinviato. Con le musiche di Ennio Morricone.
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Italia; Francia
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Produzione:Western Classic Movies, 2019
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Distribuzione:A&R Productions s.a.s.
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 2.0);Inglese (Dolby Digital 2.0);Francese (Dolby Digital 2.0)
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Lingua sottotitoli:No
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Formato Schermo:1,78:1
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Mattvader1192 04 marzo 2024Non in alta definizione
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Un western bellissimo e molto particolare ambientato alla fine dell'800 in una zona di confine tra Messico e Stati Uniti, ma girato interamente in alcune località delle Dolomiti (tra cui Cortina d'Ampezzo) completamente imbiancate dalla neve. Il titolo del film potrebbe derivare proprio dal silenzio che caratterizza i paesaggi innevati, o dal protagonista che, reso completamente muto da un taglio alla gola subito da bambino, non pronuncia una sola parola. Quest'uomo (chiamato appunto Silenzio) viaggia solitario, coperto dalla sua pelliccia e armato della sua Mauser trasformata in una piccola mitragliatrice, cercando di ristabilire un po' di giustizia in un mondo dominato dai cacciatori di taglie che seminano terrore e morte. In particolare la sua lotta si concentrerà contro Tigrero, il più spietato di tutti. Quando uscì nel 1968 il film fu vietato ai minori di 18 anni, forse non tanto per la violenza di alcune scene (nella norma del genere western), ma piuttosto per l'ardita scena d'amore tra Pauline e Silenzio. Ciò che lascia perplessi è invece la meschina disonestà dei bounty Killers, soprattutto di Tigrero, e il finale che è un vero e proprio pugno nello stomaco. Niente riesce ad addolcirlo, né i bellissimi panorami innevati, né la poetica colonna sonora di E. Morricone e nemmeno lo sguardo disincantato dolce-amaro di J.L. Trintignant. Sicuramente ogni spettatore avrebbe preferito il finale alternativo girato senza impegno dal regista. Ma la scritta che appare alla fine del film, che fa riferimento al massacro di Snow Hill e alla pubblica condanna dei bounty killers avvenuta nel 1898 (anno del grande freddo) dà maggior senso alla scelta di S. Corbucci.
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