Hito Hitori Futari. Soul Keeper. Vol. 1
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Ryon è lo spirito di una ragazza morta appena diciottenne che viene incaricata di fare da spirito costude proprio al Primo Ministro del Giappone, costantemente in bilico tra la vita e la morte a causa dell'enorme stress che la sua carica impone. All'improvviso quest'ultimo inizia a vedere e a parlare con Ryon; i due iniziano a collaborare per assicurare a Kasuga di sopravvivere quanto necessario per portare a termine il suo obiettivo di rendere il Giappone un Paese migliore. Kasuga, infatti, è costantemente osteggiato dai suoi avversari politici, in particolar modo dal figlio dell'ex Primo Ministro, che non esiterà ad allearsi con un inquietante ragazzo, anch'esso in grado di dialogare con Ryon e addirittura capace di chiamare a sé delle forze oscure che rischiano di accorciare la vita di Kasuga e di chi gli sta intorno. Premesso che sono al terzo volume e la storia promette ancora grandi intrecci, fin qui ho trovato Soul Keeper un seinen davvero interessate e profondo, seppure di scorrevole lettura. È molto interessante il modo in cui l'autore descrive il precario equilibrio tra forze del bene e del male fuori e dentro di noi, quanto le cattive intenzioni degli altri riescano a farci del male sia spiritualmente che fisicamente. Anche i personaggi sono interessanti, il misterioso passato di Ryon e la sua morte, il Primo Ministro consumato da un carico di lavoro eccessivo e preoccupato di non essere degno del suo ruolo, e i cui avversari non sono da meno: inquietanti, perfidi e malvagi, sapranno dare filo da torcere a Ryon. Anche i disegni, come al solito di Takahashi sono particolari per un manga; con pochi tratti riesce a delineare bene personaggi dai volti interessanti. Come dicevo in ogni volume Takahashi introduce personaggi nuovi che vanno ad arricchire l'intreccio, e spero che continuerà a dare informazioni sul loro background, che poco a poco rendono la storia sempre più corposa. Decisamente consigliato per chi cerca un seinen che offra interessanti spunti di riflessione. Buona l'edizione italiana della J-pop, con tanto di sovraccoperta come tipico dell'editore.