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Sebbene Ignazio Pandolfo sia un veterano del genere thriller, io lo conosco solo ora alla pubblicazione del suo quinto romanzo: L’isola delle ombre. ll romanzo non è un classico thriller a cui si pensa immediatamente, la trama non è portata avanti dal cattivo di turno per ostacolare il protagonista di turno né si pone l’obiettivo di inserire eventi adrenalinici e incalzanti, per non far calare l’attenzione del lettore. L’isola delle ombre segue invece una versione rielaborata del thriller psicologico, dove l’azione cede volentieri il posto all’inganno, al mistero, al complotto e ai segreti che lentamente si svelano nel corso della storia. Elementi che sembrano voler prendere il sopravvento e diventare i protagonisti della storia, quasi a spodestare Bruno di tale ruolo. In L’isola delle ombre, Ignazio Pandolfi mette in scena un quadro orripilante e drammatico dell’animo umano, ma non con l’intenzione di scuotere gli animi e sensibilizzarli, ma per affermare con convinzione l’unica verità: il genere umano è egoista.