(Celico, Cosenza, 1130 ca - San Giovanni in Fiore 1202 ca) frate e teologo italiano. Entrato nell’ordine cisterciense intorno al 1150-55, ne uscì nel 1191 per fondare a San Giovanni in Fiore un altro ordine più rigorista, approvato nel 1196. La sua concezione ciclica della storia distingueva tre età, corrispondenti all’instaurazione dei regni di ciascuna delle tre persone della Trinità; egli profetizzava il prossimo avvento dell’età dello Spirito Santo, e interpretava conseguentemente la chiesa temporale, con i suoi dogmi e le sue strutture, come una simbolica prefigurazione del vero cristianesimo, la cui venuta avrebbe coinciso con la purificazione di tutta l’umanità. Il pensiero di G. da F. venne ritenuto eterodosso e condannato dalla chiesa nel 1215, ma esercitò un grande influsso sulla cultura medievale fino a Dante, che pose il frate-profeta fra gli spiriti teologi del Paradiso. Fra le sue opere giunte fino a noi ricordiamo: Concordia Veteris et Novi Testamenti, Psalterium decem cordarum, Expositio in Apocalipsim, Liber figurarum (di attribuzione incerta).