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Nationality Letteratura: Italia
1953. Fu legge truffa?
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1953. Fu legge truffa? - Giulio Andreotti - copertina
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1953. Fu legge truffa?

Descrizione


È il 1953, un anno da non dimenticare. Poco più che trentenne, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giulio Andreotti annota sul suo diario gli eventi che scuotono il Paese e i palazzi del potere, per fermare almeno sulla carta il turbinio di avvenimenti nel quale è coinvolto. L'Italia, alla disperata ricerca di stabilità dopo la dittatura e la guerra, vive un periodo di difficile conciliazione tra le diverse istanze politiche e sociali, in cui ogni giorno sembra poter vanificare equilibri interni ed esteri faticosamente costruiti. L'ultimo governo De Gasperi cade a seguito della riforma elettorale voluta con insistenza dal Partito Socialdemocratico, approvata solo con i voti della maggioranza e bollata dagli avversari politici come "Legge Truffa". La nazione è scossa da due gravi emergenze: il disastro ferroviario di Benevento e l'alluvione in Calabria. Sul fronte internazionale, la morte di Stalin e la firma dell'armistizio in Corea alimentano la speranza di una distensione tra i due blocchi contrapposti nella Guerra Fredda. Ma allo stesso tempo l'elezione del generale Tito a Presidente della Repubblica federale jugoslava crea scompiglio oltreconfine, dando il via alla "questione triestina" che minerà la nostra nazione dal punto di vista geopolitico. Attraverso i dialoghi, le telefonate, i colloqui privati, dalle pagine del diario di Giulio Andreotti riaffiorano tutte le tensioni e gli sconvolgimenti di un anno destinato a imprimere un corso ben preciso alla storia.
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Dettagli

2007
277 p., Rilegato
9788817015271

Conosci l'autore

Giulio Andreotti

1919, Roma

Uomo politico. Esponente di spicco della DC, parlamentare della Costituente (1946), sottosegretario con De Gasperi, più volte ministro, a lungo in sintonia con il Vaticano su materie di rilievo come la politica estera, assunse con gli anni il ruolo di abile mediatore tra forze politiche diverse e guidò una corrente spesso determinante per gli equilibri interni al suo partito. Sette volte presidente del Consiglio (due nel 1972-73, tre fra 1976 e '79, due tra 1989 e '92), presiedette nella prima metà degli anni '70 un esecutivo non sgradito a destra e nella seconda metà quelli di solidarietà nazionale contrassegnati dalla collaborazione tra oc e PCI. Senatore a vita dal 1991. Inquisito per associazione mafiosa nel 1993 e processato, è stato assolto...

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