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Stranieri all'ombra del duce. Le traduzioni durante il fascismo
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Stranieri all'ombra del duce. Le traduzioni durante il fascismo - copertina
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Stranieri all'ombra del duce. Le traduzioni durante il fascismo

Descrizione


Nel ventennio fra le due guerre mondiali, mentre nazionalismi, dittature e protezionismo si affermavano in ogni angolo d'Europa, l'Italia fascista divenne il più importante consumatore di traduzioni al mondo. Autori tedeschi, francesi, russi, danesi, inglesi, ungheresi e americani invasero letteralmente la penisola, mettendo in imbarazzo il regime e i suoi propositi di autarchia, di egemonia e di imperialismo culturale. Proprio in direzione contraria, infatti, nel solco del cosmopolitismo e delle politiche multiculturali, muovono, oggi come ieri, le traduzioni di opere straniere. Intesa nel suo significato etimologico di "condurre oltre confine", la traduzione è un elemento importante nelle relazioni geopolitiche, nella definizione delle identità culturali oltre che, di conseguenza, un potenziale fattore di frizione con i centri del potere politico. Il volume raccoglie i contributi di una ventina di studiosi che hanno indagato da diverse prospettive le reti dei trasferimenti culturali tra Italia, Europa e Stati Uniti nell'entre-deux-guerres, per riflettere su queste connessioni fra traduzioni, nazionalismo e internazionalismo. Si è scelto di prendere come punto di osservazione la città di Milano, che proprio allora si andava trasformando nella principale fucina editoriale della penisola. A quali condizioni e in che modo il capoluogo lombardo rimase una finestra aperta sull'Europa e sugli Stati Uniti, contravvenendo al monito fascista di "presidiare le frontiere"? Quali furono gli attori, italiani e stranieri, che fecero di Milano la capitale transnazionale del libro nell'età del trionfo dei nazionalismi?
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Dettagli

2019
15 maggio 2019
Libro universitario
346 p., Brossura
9788891781291
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Indice

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Ringraziamenti
Luisa Finocchi, Premessa. Superare "slogans e formule esorcistiche". Il contributo di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
Albertina Vittoria, Introduzione. Editoria e traduzioni nella Milano degli anni Venti e Trenta
Traduzioni e cultura di massa tra Ottocento e Novecento
Donald Sassoon, Il libro di massa tra Ottocento e Novecento
Maria Pia Casalena, Nascita di una capitale transnazionale. Le traduzioni nella Milano dell'Ottocento
Christopher Rundle,
La campagna contro le traduzioni negli anni Trenta
Giorgio Fabre, Mussolini e la Mondadori
Attori editoriali a Milano tra le due guerre
Fabio Guidali, Tradurre in "roto". Periodici popolari e letteratura straniera (1933-1936)
Irene Piazzoni,
Orizzonti internazionali e traduzioni: gli orientamenti della Bompiani
Elisa Marazzi,
Dalle carte di un mediatore. Gian Dàuli e l'editoria milanese
Anna Ferrando, Le agenzie letterarie: il caso dell'Ali di Augusto e di Luciano Foà
Asse politico, asse culturale? Germania e paesi nordici
Bruno Berni, Le letterature del Nord nelle riviste milanesi. Giuseppe Gabetti e "Il Convegno" di Enzo Ferrieri
Natascia Barrale,
La letteratura tedesca dei Narratori nordici (Sperling & Kupfer)
Mario Rubino, L'influsso della narrativa tedesca contemporanea sul romanzo italiano degli anni Trenta
Anna Baldini,
Un editore alla ricerca di un'avanguardia: Valentino Bompiani e la "tenzone del romanzo collettivo"
Michele Sisto,
I "tedeschi" di Bompiani. Sul posizionamento delle collane di narrativa straniera nel campo editoriale intorno al 1930
Daria Biagi, Modernità per moralisti. Fabian di Erich Kästner nell'Italia degli anni Trenta
Dalle "plutocrazie" alla "Russia bolscevica"
Sara Sullam, I romanzi inglesi nelle collane editoriali degli anni Trenta: classici, moderni, modernisti, contemporanei
Guido Bonsaver,
La fortuna del romanzo statunitense
Sara Mazzucchelli, Dalla Russia a Milano: le pubblicazioni dal russo delle case editrici milanesi
Elda Garetto,
Rinaldo Küfferle e la letteratura russa in esilio: dai classici ai "nuovi classici"
Edoardo Esposito,
Conclusioni
Indice dei nomi.

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