Avrò cura di te

Libro che cattura, profondamente riflessivo e a tratti malinconico. E' una di quelle letture a cui non si può rinunciare.

Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un unico grande amore: Leonardo. Che però l'ha abbandonata. Smarrita, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all'angelo custode, per ringraziarlo. Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L'angelo ha un nome: Filemone. Nasce così uno scambio intenso, divertente, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio da Filemone, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.

Questo libro mi è stato regalato, visto che avevo già letto un libro di Chiara Gamberale (Per dieci minuti) e, nonostante non fosse per niente il mio genere, ho amato. Purtroppo “Avrò cura di te” non ha avuto lo stesso effetto. Mi è piaciuto come era strutturato il libro, ossia in maniera epistolare, però la trama non mi ha entusiasmata, l’ho trovata scontata e banale, nonostante non sia banale né una cosa quotidiana avere la possibilità il proprio angelo custode. Da questi dialoghi si possono trarre sicuramente una serie di consigli da poter applicare nel quotidiano, però nulla di più. Non lo consiglio.