The kissing booth. Al tuo migliore amico puoi dire tutto. O forse no?

Ammetto di aver conosciuto “The kissing Booth” per caso guardando il trailer del film ma quando ho scoperto che era stato tratto da un libro non ho potuto fare a meno di leggerlo prima di (eventualmente) guardare la trasposizione cinematografica. Cosa che a questo punto direi che non farò mai. Beh devo dire che se lo avessi letto dieci anni fa ne sarei sicuramente rimasta rapita. Mi sarei innamorata di Noah, avrei “shippato” assolutamente la coppia protagonista e avrei desiderato essere Elle. Ma, ahimè, non ho più quindici anni. Per questa ragione vi dico che il mio giudizio non sarà positivo. Ho trovato la storia carina e a tratti divertente. Le aspettative iniziali per un bel romanzo leggero ci sono tutte, il punto è che andando avanti con la storia non sono riuscita a farmi piacere il modo in cui è stata sviluppata e la sua conclusione. Mi è piaciuta tantissimo l’amicizia tra Rochelle e Lee. Trovo sia una delle poche cose belle del libro. Un rapporto sincero e fortissimo, di quelli davvero da invidiare. Mi sono piaciuti i capitoli iniziali quando l’autrice ci presenta i tre protagonisti e mi è piaciuto anche il colpo di scena che vede Noah trasformarsi da “sciupafemmine” a “ragazzo innamorato”. Allo stesso tempo però non mi è piaciuto il finale. Troppo generico soprattutto per questo tipo di storia. Credo che si meritasse un finale diverso, più certo che mettesse un punto alla vicenda. Non mi sono piaciuti alcuni atteggiamenti di Elle che mi è sembrata troppo indecisa e troppo contraddittoria. All’inizio i suoi comportamenti confusionari potevano anche risultare simpatici ma dopo un po’ sono diventati irritanti. Non mi sono piaciuti neanche alcuni atteggiamenti troppo possessivi di Noah. Per quanto possano essere “giustificati” dai suoi sentimenti, in alcuni casi ha davvero esagerato e nessuno dovrebbe mai farlo. Che si tratti di un’adolescente o di una donna, questo tipo di violenza o comunque questo tipo di comportamenti nei confronti di una donna, anzi nei confronti di qualsiasi essere umano, non vanno bene. Soprattutto se vengono attuati proprio nella maniera descritta dal libro. E spero che chi lo legga lo comprenda. Insomma pensavo di poter leggere una storia simpatica e leggera ma purtroppo non ne sono rimasta molto soddisfatta. Unico personaggio che si salva in tutto e per tutto e su cui non posso dire nulla di negativo è Lee. Amico sincero, fratello comprensivo e ragazzo innamorato. Perfetto. Quindi, penso possa essere apprezzato, come dicevo all’inizio, da un pubblico adolescente che ha ancora una visione del mondo assolutista, dove tutto è o bianco o nero. Però, se dovessi consigliarlo ad una persona adolescente che conosco sinceramente non lo farei. Ci sono tanti altri libri dedicati a questa fascia d’età più belli, strutturati meglio, più veritieri e soprattutto più appassionanti.