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Il carcere in città. La voce, il gesto, il tratto e la parola, ovvero l'arte come evasione comune - copertina
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Il carcere in città. La voce, il gesto, il tratto e la parola, ovvero l'arte come evasione comune
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Il carcere in città. La voce, il gesto, il tratto e la parola, ovvero l'arte come evasione comune - copertina

Descrizione


Il volume Il carcere in città. La voce, il gesto, il tratto e la parola, ovvero l'arte come evasione comune è un modo, attraverso una narrazione collettiva di persone detenute, operatori e volontari, per dare parola alle tante voci della galera e per guardare al carcere come al luogo dove fare i conti con la propria ombra. L'esperienza del carcere permette di addentrarsi nei sotterranei dell'anima verso un percorso di conoscenza di sé, di riconoscimento dei propri demoni e di ricomposizione ad unità delle nostre parti scisse, in un andare e venire tra dentro la galera e fuori nella società. Ci si deve, infatti, sempre ricordare che per andare oltre la sofferenza è necessario incontrarla nella sua dimensione tragica; certamente il carcere è tragedia e le diverse storie che il testo propone ne sono una testimonianza. In particolare il volume narra delle esperienze significative in tre carceri: San Vittore, Opera e Bollate. Di San Vittore è raccontata l'esperienza del Coro de La Nave, un reparto del carcere dove da tempo è in atto un progetto trattamentale avanzato per le tossicodipendenze. Un'esperienza potente che ha incontrato la città nella Casa della Memoria a Milano attraverso canti e musiche, inframmezzati da brani recitati da operatori e volontari. Si descrive poi un corso universitario dentro il carcere di Opera che ha provocato onde d'urto positive, innescando un circolo virtuoso di scrittura teatrale con lo spettacolo "Giochi di luci e ombre" che ha tenuto diverse repliche in vari teatri in Italia, essendo i protagonisti attori e registi di sé stessi. Infine si parla delle persone detenute a Bollate che hanno presentato, con la regia dei rispettivi docenti, i loro lavori di fotografia e di pittura nello spazio suggestivo della ex Chiesa di San Carpoforo dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Il libro coinvolgerà nella lettura sia gli addetti ai lavori che persone interessate a scoprire non solo i vissuti dei detenuti, ma anche le modalità dell'incontro del fuori con il dentro, andando oltre le ideologie e gli stereotipi della società, ovvero oltre le sue ombre più minacciose.
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Dettagli

2019
22 marzo 2019
Libro universitario
164 p., Brossura
9788891778826
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Indice

Indice
Luigi Pagano, Introduzione
Alberto Giasanti,
Un'etica dualistica tra luce e ombra
Lorenzo Natali, Glenda Acito, Cristiano Mutti,
A tratti di matita e a cerchi concentrici. Una ricerca visuale partecipata tra città e carcere
Laura Longoni, Margherita Papi,
Ambra Tranchina, Christopher Santos, Davide Mesfun, Elena Zanaga, Giuseppe Di Stefano, Marta Giorgi, Massimo Dato, Mohamed Ounnas, La nascita del gruppo "Giochi di luci e ombre"
Arte e Carcere
(Laura Longoni, Le esperienze teatrali in carcere; Margherita Papi, L'esperienza del Teatro Partecipato nell'Alta Sicurezza; Paolo Foschini, Il Coro de La Nave a San Vittore)
Pittura e fotografia al Carcere Bollate
(Renato Galbusera, L'esperienza del laboratorio di pittura a Bollate; Leonida de Filippi, EYES UP. Il laboratorio di fotografia)
Francesca Volontè,
Dialoghi con gli ergastolani ostativi
Ida Castiglioni,
La dialettica della bellezza nella Social Justice
Giacinto Siciliano,
C.R. Milano Opera: un modello sperimentale di partecipazione e inclusione sociale. Nota conclusiva
Giampaolo Nuvolati,
Postfazione
Gli Autori.

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