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Anno edizione: 2013
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Che lettura meravigliosa è stata. Sono dell'opinione che serva essere un lettore maturo e navigato e abituato a questo tipo di lettura per apprezzarla appieno. Un amore che fino alla fine pensi che non possa essere mai realizzabile, sembra quasi che sia la sola protagonista a crederci contro tutto. Personaggi secondari ben caratterizzati e trovano tanto spazio e finale da lacrime.
Lettura scorrevole, intrigante ed appassionante. Personalmente ho trovato un po' fuorviante la descrizione della trama: essa lascia, infatti, intendere una determinata evoluzione del racconto che poi, di fatto, non si verifica. A parte questo dettaglio, il romanzo in sè è davvero molto bello.
Romanzo di formazione che ricorda molto Jane Eyre, ma con una protagonista 20 volte più pesante; è lento, a tratti tedioso soprattutto quando si distoglie dalla trama per concentrarsi sulle riflessioni di questa ragazza inglese, trapiantata in Francia per trovare la sua strada, che però pare abbia 90 anni piuttosto che 23 (persino per gli standard dell'epoca). Lei insopportabile, un misto di umiltà esasperata fino ad essere irritante, ma al contempo una pienezza di sè che rasenta lo snobismo: senza dubbio le parti del libro dove Lucy Snowe riflette su se stessa e sul mondo sono le più pesanti, intralciano la lettura e fanno venir voglia di chiudere tutto e non aprirlo mai più. Resta però la splendida scrittura di Charlotte Bronte, anche se resa meno scorrevole da questi spezzoni moraleggianti che ti illuminano sulla vita interiore di Lucy, dall'esterno persona molto fredda e caustica, con toni così drammatici da suonare quasi ridicoli (mi spiace essere cattiva, ma soggettivamente l'ho odiata; non esiste personaggio più diverso dal mio carattere e modo di essere... EJane Eyre mi era piaciuta!). Lo stile della Bronte invece, secondo me, dà il meglio quando descrive i personaggi, soprattutto quelli negativi, e diventa tanto più perfetto quanti più difetti i personaggi hanno; trovo anche molto azzeccata la descrizione delle dinamiche sociali, anche se c'è poco di tutto ciò nel libro. Finale un po' sospeso che rimane a libera interpretazione, io l'ho interpretato in un certo modo che me lo rende triste e deprimente... No, devo dire che di questo romanzo mi è piaciuto forse il 30% di quanto letto. Invece ho trovato interessanti e lucide, in linea di massima, le riflessioni e critiche sulla religione cristiana cattolica, anche se le avrei preferite più oggettive e non controbilanciate da una per me eccessiva esaltazione del protestantesimo. A conti fatti, non lo rileggerei e non lo consiglio a chi non si trova a simpatizzare e capire la protagonista.
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