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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2022
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Malaparte assunse un cognome (in realtà si chiamava Suckert, Kurt Erick Suckert) che forse gli ricorderà per tutta la vita le scelte errate compiute nel decidere da che parte stare. Fascista sì, ma fascista atipico (Gobetti gli scriverà che “[…] lei si salva perché ha molto ingegno, perché ha uno spirito e perché è il contrario di un fascista.”), Malaparte ebbe fin dall’inizio un rapporto ambivalente con Mussolini (“Il Grande imbecille” del ritratto che completa il presente volume) e con l’ideologia fascista, come ben documenta questo libro, che non ha solo valore biografico, ma che illustra molto bene quali erano i pensieri e le idee dello scrittore su quanto accadeva in Europa in quegli anni.
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