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Canti orfici (rist. anast. 1914) - Dino Campana - copertina
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Canti orfici (rist. anast. 1914) - Dino Campana - copertina

Descrizione


Il caso di Campana per troppo tempo, e ancora oggi, continua a destare quella curiosità e quel fascino che hanno gli spiriti incompresi i quali sembrano avere molti più cose da dirci da morti che da vivi. La verità è che poeta incompreso Campana non lo fu mai, e se di lui e delle sua opera si cominciò a parlare diffusamente solo dopo l'internamento a Castel Pulci ciò non significa che il messaggio dei "Canti Orfici" non fosse già stato ben recepito. Al poeta non si chiederà mai di avere fama e gloria nel mondo, ma più concretamente e durevolmente di rendersi "opera", di rendere cioè l'esistenza più bella e più degna di essere vissuta. Per quanto ad una prima lettura la sua poesia possa apparire orfana di riferimenti essa in realtà respira appieno il clima culturale italiano, e non solo, di quegli anni.
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Dettagli

2008
1 gennaio 2008
180 p.
9788889642566

Conosci l'autore

Dino Campana

1885, Marradi

Poeta italiano. Visse una giovinezza travagliata, che lo portò a interrompere gli studi di chimica pura all’università di Bologna; dopo un ricovero al manicomio di Imola (1906), iniziò una serie di vagabondaggi, in Svizzera e in Francia (1907). Nel 1908 è in Argentina, dove lavora come bracciante; poi a Odessa, Anversa, Bruxelles, Parigi. Nel 1909 è di nuovo ricoverato, in una clinica di Firenze. Riprende, due anni dopo, senza alcuna fortuna, gli studi universitari. Nell’autunno 1913 porta a Firenze, per consegnarlo a Soffici e Papini, il quadernetto dei suoi Canti orfici; ma, nella primavera successiva, è costretto a riscriverli, perché Soffici ha perduto il manoscritto; e li fa stampare privatamente da un tipografo di Marradi (1914)....

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