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Contro il sacro. Perché le fedi ci rendono stupidi
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Contro il sacro. Perché le fedi ci rendono stupidi - Edoardo Boncinelli - copertina
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Contro il sacro. Perché le fedi ci rendono stupidi

Descrizione



Finalista Premio Caccuri 2016.

Una riflessione lucida e spiazzante per affrontare un’epoca in cui l’idea di un “bene superiore” rischia di giustificare gli orrori del terrorismo.

“Perché esiste in noi un prepotente e universale sentimento del sacro che spesso arriva a ottundere la nostra facoltà razionale?”

"Si dice spesso che la nostra società tende sempre più a secolarizzarsi, ma anche in una società fortemente secolarizzata il senso del sacro non è andato perduto totalmente, e talvolta quasi per niente, anche se non tutti ci fanno caso.” Sembra un’ironica provocazione quella che Edoardo Boncinelli avanza in queste pagine, ma a pensarci bene, proprio mentre in tanti lamentano l’immancabile “crisi dei valori”, ci ritroviamo in una realtà che appare come il terreno di coltura ideale per fondamentalismi di ogni genere. E questo perché il senso del sacro è l’ostacolo più grande sul cammino del pensiero razionale, poiché ci abitua fin dalla più tenera età a non mettere in discussione pratiche e concetti che ci accompagnano dalla notte dei tempi. Ma perché il sacro è così radicato in noi? Boncinelli va al cuore della questione e mette a nudo i bisogni biologici e sociali che hanno favorito la nascita e la crescita di questa idea. Scavando nella regione più profonda della nostra irrazionalità, Boncinelli sottolinea la necessità fisica degli esseri umani di avere a disposizione una serie di punti fermi da cui partire e sui quali fondarsi, anche a prescindere dalla religione vera e propria. Forse non si può vivere senza qualcosa di sacro, ma sarebbe meglio ricorrerci il meno possibile per non restare ancorati a un modo di ragionare in cui tutto si dà per scontato e immutabile. Una mentalità può dirsi razionale solo se mette in gioco le nostre responsabilità individuali, ed è proprio questo l’elemento che spinge le persone a restare legate al sacro, pure nelle sue declinazioni più arcaiche e semplicistiche. Infatti, ci ricorda Boncinelli, “è anche per questo che la scienza non piace alla gente, sempre ansiosa di giudicare e di incolpare. Tanto il male lo fanno sempre gli altri e mai noi”.
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Dettagli

2016
25 febbraio 2016
230 p., Rilegato
9788817085953

Valutazioni e recensioni

Pier Claudio Antonini
Recensioni: 5/5

Il titolo del volume può far pensare ad un pamphlet anticlericale, ma non rende appieno ragione del contenuto. Utilizzando la sua riconosciuta autorità scientifica, l'autore spiega origine e funzioni del sacro, alla luce del funzionamento del nostro cervello, dell'evoluzione e della storia culturale dell'umanità. Riconoscendo diverse funzioni positive del sacro, sia da un punto di vista individuale sia da uno sociale, ne evidenzia anche quelle negative, che consistono essenzialmente nel restringimento dell'uso della razionalità. Difficilmente l'uomo riesce a vivere senza nessun riferimento al sacro, il cui ambito è più ampio delle stesse religioni; per questo l'autore conclude dicendo che possiamo coltivare qualcosa di sacro, purché sia stato scelto come sacro da noi.

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Recensioni: 3/5

Apprezzo tutto quello che scrive Boncinelli perché colgo in quello che scrive conoscenza scientifica e onestà intellettuale. Per la verità ho trovato questo libro un po' meno lineare di altri e soprattutto non mi è piaciuto il titolo. Avrei preferito qualcosa del tipo: "Perché abbiamo bisogno del sacro, anche se può renderci stupidi". L'autore non è "dissacrante" ma, come sempre, cerca di convincere col ragionamento, partendo dalla nostra biologia. Consiglierei la lettura soltanto a chi ritiene di non possedere certezze e sia in grado di apprezzare i risultati della ricerca scientifica.

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Edoardo Boncinelli

1941, Rodi

Insegna alla facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha guidato per anni laboratori di ricerca in biologia molecolare dello sviluppo. I suoi campi di studio sperimentale, attinenti allo sviluppo embrionale, sono andati dalla prima determinazione dell'asse corporeo alla strutturazione della corteccia cerebrale. I suoi interessi culturali sono andati progressivamente spostandosi verso le neuroscienze e l'indagine delle funzioni mentali superiori.Collabora con il “Corriere della Sera”. Per Rizzoli ha pubblicato: Perché non possiamo non dirci darwinisti (2009), Lettera a un bambino che vivrà 100 anni (2010), La scienza non ha bisogno di Dio (2012), Alla ricerca delle leggi di Dio (2014), Noi siamo cultura....

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