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Ordine e disordine nella città contemporanea - Francesco Indovina - copertina
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Ordine e disordine nella città contemporanea
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Ordine e disordine nella città contemporanea - Francesco Indovina - copertina
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Descrizione


Perché le città, nonostante l'impegno profuso per dare loro un ordine, anche se di volta in volta codificato in modo differente, finiscono sempre per essere "disordinate"? Da questa semplice domanda un albero problematico si offre agli occhi del lettore. Innanzitutto ci si interroga su cosa sia ordine e disordine in generale, e più in dettaglio su cosa si intenda per ordine urbano. Non soddisfa il riferimento a un ordine fisico: le città certo sono fatte di pietre, cemento, ferro, ecc., ma esistono solo in relazione alla presenza di uomini e donne. Quando si parla di ordine urbano in realtà si intende un insieme fisico, sociale, culturale ed economico. Ma, come se non bastasse, le città "cambiano", cioè hanno un loro dinamismo. A questo punto si potrebbe sostenere che sarebbe molto improbabile che questo insieme di uomini e donne, di desideri e progetti, di invenzioni e storia, di culture non omogenee, di attività economiche in continua trasformazione, di saperi che si arricchiscono o che si impoveriscono, riuscisse a mantenere un ordine. Il disordine, in realtà, risulta elemento vitale per la città. Ma la città può essere abbandonata al disordine? Certo che no! Il disordine va combattuto, sapendo che esso si ripresenterà, e che nel combatterlo la città può migliorare, soprattutto se si sono riconosciuti gli interessi che si avvantaggiano dell'ordine e quelli che si avvantaggiano del disordine. Gli strumenti di cui si dispone sono quelli della pianificazione, dei suoi metodi, dei suoi strumenti e delle sue realizzazioni. Questa esplorazione viene fatta prima (Il principio d'ordine) analizzando quanto hanno scritto e teorizzato pianificatori e studiosi del territorio intorno all'ordine urbano; nella seconda parte (Il disordine) si pone attenzione a quali sono i meccanismi concreti che determinano situazioni di disordine; nella terza parte (L'azione) si riflette, infine, su come contrastare il disordine e con quali esiti.
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Dettagli

2017
4 settembre 2017
200 p., Brossura
9788891751959
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Indice

Indice
Introduzione. Perché le città finiscono in disordine?
(L'urbanistica, una vocazione d'ordine)
Parte I. La volontà d'ordine
Gli urbanisti senza l'urbanistica
Episodi di urbanistica "moderna"
(L'addizione di Ferrara; La ricostruzione di Lisbona; La Parigi di Haussmann)
Quale ordine
(Ieri e oggi; Una "pretesa" d'ordine; L'ordine immaginato)
Suggestioni
Florilegio 1 (Ippodamo da Mileto; Vitruvio; I. Cerdà; C. Sitte; E. Hénard; E. Howard; P. Geddes; A. Soria y Mata; T. Garnier; F. Lloyd Wrigth; G. Benoit-Lévy; W. Gropius; Le Corbusier, G. Pagano; G. Samonà; L. Piccinato; P. Bottoni; G.C. Argan; G. Astengo; K.A. Lynch e L. Rowuin; G. De Carlo; L. Benevolo; G. Campos Venuti; V. Gregotti; E. Salzano; A. Rossi; B. Gabrielli; B. Secchi; P. Ceccarelli; P.L. Cervellati; L. Mazza; A. Magnaghi)
Parte II. Il disordine
Premesse
(Cosa è disordine?; La città puzzle; La complessità)
La necessità e la possibilità
Mutamenti con effetti spaziali
(Le attività economiche, produttive e di servizio; Il capitale fisso sociale)
Diversità spaziali, fluidità d'uso: il puzzle urbano
(Centro e periferie; La diseguaglianza spaziale (l'organizzazione sociale dello spazio) e l'uso della città; Lo "spazio" della paura (o della sicurezza))
Il disordine
Florilegio 2 (Omero; É. Zola; R. Park, E.W. Burgess e R.D. McKenzie; W. Benjamin; S. Dagerman; J.G. Ballard; D. Harvey; M. Ilardi; A. Amin e N. Thrift; P. Pittaluga)
Parte III. L'azione
Ordine/disordine: la dialettica dei fratelli siamesi
Le "pratiche sociali"
La pianificazione
(Senso comune e indifferenza collettiva; La richiesta di una pianificazione flessibile; Lo scoglio degli effetti non previsti (perversi); La comunicazione urbanistica; La partecipazione e mobilizzazione sociale)
Temi emergenti nella pianificazione
L'ordine urbano necessario: il diritto alla città
Indicazioni bibliografiche delle opere citate.

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