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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2006
«Non è una storia. È il segno del lupo mannaro. Non ce ne sono altri. Ha i peli dentro perché è un uomo a rovescio. Di notte si inverte e compare la sua pelle villosa.»
Ma è davvero un lupo che uccide le pecore tra le montagne del Mercantour? Mentre superstizioni e leggende cominciano a girare, un sospetto si diffonde: non è un animale, potrebbe essere un lupo mannaro. E quando una donna viene ritrovata sgozzata, il dubbio diventa certezza.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
come tutti i romanzi della Vargas la lettura si tinge di mistero e leggende. Un lupo mannaro evoca ben poca tranquillità e molto terrore. Ma l'imprevedibilità dell'autrice è cosa ben nota!
Ho letto solo oggi questo libro che mi ha deluso non poco. Ho letto tanti libri di Vargas ma questo sembra che non lo abbia scritto nemmeno lei. Noioso, dialoghi scontati e banali. Anche l ingresso di Adamsberg è banale e senza interesse per il lettore. No non lo ha scritto lei oppure la traduttrice, non la solita dei suoi romanzi, non ha saputo cogliere la filosofia della Vargas.
Il principale difetto sta nella carenza dell'aspetto più intrigante: le indagini: prima della "comparsa" attiva di Adamsberg, che avviene parecchio in là con il romanzo, tutto l'aspetto legato ad ipotesi, supposizioni, indizi è molto carente, e la narrazione è per lo più un succedersi di soste e viaggi. Forse per evitare una eccessiva lunghezza, si arriva alla scoperta del colpevole senza aver lasciato sedimentare a sufficienza per il lettore gli indizi sparsi, e il tutto si conclude un po' alla veloce, senza nemmeno un reale approfondimento dell'assassino e del suo contesto. Avrei tagliato tanto prima e calcato la mano sulla parte finale. Niente a che vedere con "Parti in fretta e non tornare", purtroppo.
Recensioni
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