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Anno edizione: 2019
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Che Simenon sia un prodigioso narratore è a tutti noto. Ma forse non tutti sanno che, in particolare fra il 1931 e il 1946, è stato un reporter non meno prodigioso – e singolare.
Singolare perché, lungi dal considerarsi un inviato speciale, i suoi reportage li ha scritti "per sé", per viaggiare, per finanziare la sua curiosità. Quella curiosità nei confronti dell'uomo che ha scoperto in sé sin da quando, giovanissimo, lavorava alla «Gazette de Liège»: «Ho sempre colto la differenza fra l'uomo vestito e l'uomo nudo» ha dichiarato. «Intendo dire l'uomo com'è davvero, e l'uomo come si mostra in pubblico, e anche come si vede allo specchio». Così, alla vigilia di ogni viaggio, Simenon andava da un amico caporedattore e gli diceva: «La settimana prossima parto. Le interessano dodici articoli?». Ma proprio perché concepiti in funzione dell'unica attività che gli stesse a cuore, la scrittura – non a caso ha voluto intitolare il volume che li raccoglie «Mes apprentissages» («Il mio apprendistato») –, i suoi pezzi giornalistici non fanno dunque che rivelarci un'altra faccia del Simenon romanziere. Lo dimostra questo resoconto di una crociera compiuta nel Mediterraneo – da Porquerolles alla Tunisia passando dall'Elba, Messina, Siracusa, Malta – a bordo di una goletta: una lunga crociera durante la quale Simenon, che si era ripromesso di capire e descrivere il Mare nostrum, non potrà che confermarsi nella sua vera vocazione, la stessa di Stevenson: raccontare storie.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bello ma preferisco il Simenon romanziere che crea mondi che sembra di poter vedere con ì propri occhi.
Che cos'è il Mediterraneo? Con questa domanda Simenon inizia il viaggio che lo porterà da un punto all'altro di questo mare dal profumo inconfondibile, un mare che profuma di pino marino, finocchietto selvatico, mirto, primula, della resina dei pini, di legno e ulivi e che racconta la storia di ruderi, culture e popoli che da millenni lo abitano. Il romanzo non è un semplice saggio sulla bellezza ma una riflessione tra il lento scorrere quasi fatalista della vita intorno a questo mare e i ritmi frenetici, matematici, dei i popoli che viviono al Nord o del nuovo Continente.
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