Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Shopper rossa
Dati e Statistiche
Fuori di libri Post sulla Community Fuori di libri
Wishlist Salvato in 103 liste dei desideri
Nationality Letteratura: Italia
La tua giustizia non è la mia. Dialogo fra due magistrati in perenne disaccordo
Attualmente non disponibile
12,26 €
-5% 12,90 €
12,26 € 12,90 € -5%
Attualmente non disp.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
12,26 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
12,26 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
La tua giustizia non è la mia. Dialogo fra due magistrati in perenne disaccordo - Gherardo Colombo,Piercamillo Davigo - copertina
La tua giustizia non è la mia. Dialogo fra due magistrati in perenne disaccordo - Gherardo Colombo,Piercamillo Davigo - 2
Chiudi
tua giustizia non è la mia. Dialogo fra due magistrati in perenne disaccordo

Descrizione



Due protagonisti di mani pulite. Due punti di vista opposti. Una sola giustizia.

"A mio parere il carcere, così come lo intendiamo e lo applichiamo, invece di essere una misura utile è dannosa" - Gherardo Colombo

"Se perdoni sempre tutti, i cittadini non avranno mai senso di responsabilità, che passa anche attraverso la sottoposizione di una persona alle conseguenze delle sue azioni" - Piercamillo Davigo

Un confronto serrato, una conversazione aperta e sincera, non priva di accenti polemici, sui temi più scottanti della giustizia in Italia. Grazie alla loro lunga esperienza nelle aule dei tribunali, Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo, due tra i più noti magistrati del pool di Mani Pulite, forniscono in queste pagine non soltanto una diagnosi scrupolosa dei tanti mali che affliggono la giustizia del nostro paese, ma avanzano suggerimenti e proposte di riforma, senza nascondere conflittualità e divergenze d'opinione, talvolta radicali. Lontani da ogni astrattismo, calati nella realtà della vita quotidiana, i loro interrogativi ci aiutano a capire perché le questioni più delicate e controverse che investono il mondo del diritto - le stesse che hanno ispirato pensatori come Aristotele Kant, Sant'Agostino e Foucault - ci riguardano così da vicino. È la giustizia, infatti, che traccia i confini della nostra libertà. È la giustizia che indica il grado di civiltà di uno Stato e la cultura diffusa che permea le sue istituzioni. Ma quand'è che una legge può dirsi davvero "giusta"? Basta minacciare una pena per dissuadere il ladro o il truffatore dal commettere un reato? Il carcere è l'unica soluzione? È dunque più efficace educare o punire? Quanto è diffusa la corruzione in Italia, e come mai, nonostante la stagione di Mani Pulite e le tante inchieste che hanno svelato l'intreccio perverso tra politica e affari, non accenna a diminuire?
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

4
2016
29 settembre 2016
176 p., Brossura
9788830446601

Valutazioni e recensioni

Federico Messuti
Recensioni: 5/5

Il saggio è una magnifica esposizione, concisa ma ugualmente esauriente, delle visioni che due grandi magistrati (che hanno partecipato ad alcune tra le più grandi inchieste della storia giudiziaria della nostra Repubblica) propongono, sviscerando il diritto non solo sostanziale ma anche procedurale, mettendo in luce due visioni differenti ed autorevoli in tutti i più dibattuti ambiti del diritto attuale. Un libro che si configura per una precisione nell'informazione tipica del saggio è per addetti ai lavori, ma che è perfettamente apprezzabile anche da chi di diritto non ha mai studiato nulla.

Leggi di più Leggi di meno
Recensioni: 5/5

Per fortuna, per fortuna si parla di giustizia, quella vera, quella esercitata da due grandi servitori dello Stato, e non quella adattata a se stessi, come un abito di sartoria, da parte di coloro che con la giustizia hanno un rapporto conflittuale e spesso sono, guarda caso, i rappresentanti della classe dirigente italiana. La giustizia di Colombo è più "ideale", più didattica, deve educare prima ancora che punire. Richiama alla mente il mito del buon selvaggio di Rousseau: l'uomo è fondamentalmente buono, e se sbaglia, dev'essere aiutato a capire e a non sbagliare più. Vero, risponde Davigo, il quale ha però, della giustizia, un'idea più pragmatica e fattiva: nell'attesa (che in Italia potrebbe essere infinitamnete lunga) che la giustizia abbia tutti gli strumenti per assolvere la sua funzione educatrice, applichiamola subito per punire chi ha commesso un reato, di qualunque natura. Bel libro, che parla della giustizia in modo tecnico, oltre che argomentativo, con precisi riferimenti a leggi e situazioni procedurali del sistema giudiziario italiano. Colombo mi piace, Davigo mi strapiace.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

5/5
Recensioni: 5/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(2)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Conosci l'autore

Gherardo Colombo

1946, Briosco

Magistrato attualmente fuori servizio, è noto per aver condotto, o contribuito a condurre, inchieste importanti sul crimine organizzato, la corruzione, il terrorismo e la mafia, tra cui la scoperta della Loggia P2 e Mani Pulite. Oggi è vicepresidente della casa editrice Garzanti.Ha pubblicato diversi libri nei quali mette la sua esperienza di magistrato al servizio di una divulgazione attenta e scrupolosa dei concetti di democrazia, giustizia e cittadinanza. Fra i più noti, ricordiamo Sulle regole (Feltrinelli 2008), Il vizio della memoria (Feltrinelli, 1998), Sei stato tu? La costituzione attraverso le domande dei bambini (Salani, 2009), Il legno storto della giustizia (Garzanti 2017, con Gustavo Zagrebelsky) e Il perdono responsabile. Perchè il carcere non serve...

Piercamillo Davigo

attualmente presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, è presidente di Sezione della Corte Suprema di Cassazione, in servizio alla Seconda Sezione penale dal 2005. Entrato in Magistratura nel 1978, è stato assegnato al Tribunale di Vigevano con funzioni di giudice, poi dal 1981 alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano con funzioni di sostituto procuratore. Dal 1992 ha fatto parte del pool Mani pulite, trattando procedimenti relativi a reati di corruzione e concussione ascritti a politici, funzionari e imprenditori. Dal dicembre del 2000 è stato consigliere della Corte d’Appello di Milano. Tra le sue pubblicazioni, con Laterza ricordiamo: La giubba del Re (2004), La corruzione in Italia (2008), Processo all'italiana (2012), Il giudice (2015),...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Inserisci la tua mail

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore