Tutti i colori del mondo

"Caro signor Van Gogh" inizia così Tutti i colori del mondo, sotto forma di lettera che Teresa Senzasogni, oramai lontana da Gheel-paese dei matti-indirizza al pittore cercando di riappacificarsi e ritrovare se stessa scavando nei suoi ricordi... e parte proprio dalla ricostruzione dell'arrivo del vagabondo Van Gogh.Una scrittura così intensa e poetica che a volte lascia senza fiato,proprio come trovarsi davanti a "tutti i colori del mondo".

Giovanni Montanaro sviluppa la struttura narrativa di Tutti i colori del mondo attraverso una lettera dai contorni delicati, raccontando la storia di due anime pure che cercano la propria identità tra le angosce dell'esistenza.

Guidato dal profondo rispetto per la figura di Van Gogh, l'autore cerca di immaginare le peripezie del pittore nel periodo in cui le lettere al fratello Theo si interrompono bruscamente. Montanaro riesce nell'intento di conciliare le esigenze del romanzo con la fedeltà alle lettere, descrivendo l'incontro tra Van Gogh e un paese dove vengono "accolte" le persone considerate "matte", e ci fa riflettere sul brutale trattamento e l'emarginazione riservati a tutti i "diversi".

Delizioso e ,a tratti profondo, viaggio attraverso le campagne e i colori del Belgio ottocentesco. Per mezzo delle parole di una lettera d'amore ,scritta da Teresa a Vincent Van Gogh, l'autore ci descrive l'artista "uomo" con tutte le sue debolezze e contraddizioni. E' un libro che appassiona sin dalle prime pagine e con un inaspettato e crudele finale.

Il romanzo, breve ma intenso, inizia come una lunga lettera d'amore che Teresa scrive a Van Gogh, ma via via si trasforma in una confessione disperata e dolce, nella storia di due follie che si incrociano, si sfiorano, si amano, forse.