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Grazie. Diario autobiografico di un trapiantato - Nicola Laborano - copertina
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Grazie. Diario autobiografico di un trapiantato - Nicola Laborano - copertina

Descrizione


"C'è un mistero intorno a me che ogni giorno rinnovo con discrezione svegliandomi. L'aria sta cambiando umore e in pochi spazi. Il sole riflette solo un po' di luce tra il grigio delle nubi. Io non vedo altro da questo letto ma... fuori di me, dentro di me si consumerà la vita. Per chi ha già sofferto o sta soffrendo in un letto di ospedale."
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Dettagli

2013
1 maggio 2013
102 p.
9788891111203

Valutazioni e recensioni

michele zecca
Recensioni: 5/5

La semplicità della prosa non deve trarre in inganno perché è proprio la semplice quotidianità, nella quale ci si riconosce, che risiede la forza di questo piccolo libro. E' quindi un libro empatico? Sì: riesce a fare immedesimare il lettore in una vicenda fatta di lotta, dolore, illusione, resa e rinascita. Come un soldato che combatte una lunga e logorante guerra in trincea fino al punto di vedere la sconfitta prossima e liberatoria, proprio nel momento in cui sta per alzare la bandiera bianca che un miracolo, ormai inaspettato, ribalta la situazione e da la forza per contrattaccare e vincere, in questo libro troviamo, non a caso, lo stesso linguaggio dei diari della prima guerra mondiale che raccontano di Caporetto e della linea del Piave, di quella ultima e flebile lucina di speranza che si scorge in fondo al tunnel che fa da guida per aiutare a ritrovare la luce. L'autore ci restituisce la propria vicenda di un calvario di una malattia che avanza e ti distrugge fino alla quasi morte liberatoria certa e vicinissima. E' una storia di chi è stato partorito e cresciuto due volte: un rinato che ha vissuto una prima vita, prima del trapianto, e sta vivendo una seconda vita dopo il trapianto. Il primo travaglio a carico della madre che gli ha donato la vita e insieme alla famiglia e l'ambiente gli hanno insegnato a parlare, camminare, mangiare, pensare insomma a vivere. Il secondo travaglio è avvenuto a carico dell'autore, dopo il trapianto, fatto di dolore fisico e psicologico. L'autore ci racconta della delusione perché i benefici del trapianto hanno richiesto tempo, il dolore non è scomparso subito e come un “bambino” ha dovuto imparare tutto e soprattutto ha dovuto imparare a fidarsi di vivere la vita. Questo libro ci racconta anche che in Italia accanto ad una sanità di eccellenza assicurata a tutti senza preferenze, lo stesso autore è stato chiamato tre volte prima di essere “prescelto”, poi difetta di accompagnare i pazienti nel periodo post-operatorio dove oltre alle difficoltà fisiche e psicologiche ci sono aspetti economici che mettono in difficoltà molti malati e francamente questa garbata denuncia meriterebbe di essere raccolta. Questo libro racconta della famiglia italiana pietra miliare e riferimento e ancora di salvataggio. Ma questo libro racconta anche di una vicenda in corso, di una nuova vita, di un futuro e di una fede che ha dato forza e riferimento morale, l'autore ci vuole anche dire che i miracoli succedono per davvero. L'autore con questa opera: - tiene accesa la fiammella guida, che si vede alla fine del tunnel, per tutti i malati che si apprestano ad affrontare un trapianto; - costruisce un omino di pietra che indica un sentiero battuto e sicuro da seguire.

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