La vipera. Un nuovo omicidio sull'isola di Gotland

Un romanzo denso e molto interessante, fuori dagli schemi usuali del giallo psicologico scandinavo. Il punto di vista che l'autore ci offre su un intrico di omicidi è quello della comunità locale, dove tutti conoscono tutti, e della polizia, che lentamente si avvicina alle cause del dramma. E poi ci sono le famiglie, quelle dei poliziotti e quelle degli altri, famiglie come culle d'amore ma anche di tormenti sentimentali, perfino nidi di disperazione, se non si riesce a prendere una distanza adulta dai grovigli malati che possono svilupparsi al loro interno. Questo è il senso, mi pare, di "Vipera", un giallo ambientato in un'isola svedese, all'interno di una famiglia a sua volta isolata dietro la porta della bella casa. Una donna, che sarà poi la prima vittima, incontra proprio una vipera in un sogno, sogno che comincia caldo e sensuale e d'improvviso diventa un incubo. E' un romanzo di ottimo livello, non semplicistico, pieno di implicazioni che fanno pensare. Non siamo di fronte ad una di quelle trame dal ritmo scatenato, ma la tensione è forte, legata a quella, anche interiore, di tutti i personaggi implicati nella storia.