Il conflitto tra l' intellettuale e la società borghese è la tematica principale di questo romanzo di Goethe che fungerà da modello per "Le ultime lettere di Jacopo Ortis" di Foscolo. L'intellettuale si fa portare dalle passioni , segue il suo cuore, ma in un ambiente che pone in primo piano la razionalità e l'utile non può trovare comprensione e amore. Non è possibile affrontare il Romanticismo letterario senza aver letto questo classico dallo stile mirabile e dalle vicende commoventi.
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Descrizione
La trama è semplice eppure di un agghiacciante realismo: Werther è innamorato di Lotte, di cui sa fin dall'inizio che non è libera, perchè legata ad Albert. "Stia attento a non innamorarsene", sarà il consiglio di una cugina a Werther. Ma la tragedia è già innescata. Considerato il primo grande testo del Romanticismo, il Werther supera le barriere storiografiche per divenire il libro di una generazione, di tutte le generazioni, intramontabile.
Dopo aver letto il libro I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro è molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà frenare dall’acquisto, anzi dovrà spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.
Recensioni
Totale delle Recensioni
Un libro di emozioni
Scritto da arrofede00il 20 maggio 2018Manifesto dello "strum und drang" (movimento iniziatore del Romanticismo), libro preferito di Napoleone, romanzo che darà l'ispirazione ad Ugo Foscolo per il suo "Jacopo Ortis", questo libro è molte cose. Nella prima parte si può manifestare chiaramente la necessità, prettamente romantica, del protagonista di rinchiudersi e perdersi nella natura; mentre nella seconda parte del romanzo è descritto l'amore fra Werther e Charlotte. Un amore tragico che porterà ad un finale tanto tragico. Un libro che dà tantissime emozioni, pieno di frasi da leggere, rileggere ed urlare a squarciagola, un libro per innamorati, per delusi o per romantici che tiene incollato fino alle sue ultime pagine.
Consigliato
Scritto da fragolaepanna18il 19 maggio 2018 Avete presente quell'istinto masochista che induce alcune persone che stanno passando un periodo turbolento, triste, difficile insomma, ad ascoltare canzoni, leggere libri o guardare film che le inducono ancor di più a crogiolarsi in quello stato d'animo? Io si! Posso tranquillamente affermare di far parte di quella categoria. Tuttavia "I dolori del giovane Werther" di Goethe ha su di me l'effetto opposto. La trama di questo romanzo epistolare, classico della letteratura romantica tedesca, credo sia ben nota a tutti. In sintesi narra dei tormenti interiori di Werther, personaggio che rappresenta l'uomo "romantico" per eccellenza, ora rapito nell'osservare la bellezza estasiante e sublime di un frammento di natura, ora rinchiuso in se stesso, mentre nel suo cuore sboccia un amore impossibile per la giovane Carlotta, già promessa ad un altro uomo. Noi seguiamo le sue tormentate riflessioni per mezzo del rapporto epistolare che egli intrattiene con l'amico Guglielmo e non si può fare a meno, per chi ha un cuore sensibile, di riconoscere al di là dei secoli di distanza i propri dolori, le proprie insicurezze. Dopotutto il cuore dell'uomo, al di là delle differenze temporali, geografiche, sociali e culturali, è sempre dominato dagli stessi istinti e dalle stesse passioni. Quando vivo un periodo un po' negativo mi capita di riprendere in mano questo romanzo perché per me è una sorta di palliativo per il dolore, mi fa sentire meno sola. In effetti c'è un passaggio di questo breve libro che esprime questo concetto:
Tante volte mi dico: "Il tuo destino è unico: puoi dire che tutti gli altri sono felici e che nessuno è mai stato tormentato tanto come tu lo sei". Poi leggo un poema antico ed è come se vedessi nel mio proprio cuore.
Ecco, sapere che c'è chi ha vissuto o vive situazioni simili alle proprie, che sia tra le pagine di un libro o nella quotidianità, fa sentire meno soli, perché in fondo ogni uomo, che lo dia a vedere o meno, vive i nostri stessi drammi, anche se in modi e per cause diverse. Cio' che i poemi antichi hanno fatto per Werther, per me lo ha fatto il Werther stesso. Dopotutto non posso che concordare con Goethe che già introduceva al libro con queste parole: "(...) E tu, anima buona, che come lui senti l'interno tormento, attingi conforto dal suo dolore, e fai che questo scritto sia il tuo amico, se per colpa tua o della sorte non puoi trovarne di più intimi". Consiglio dunque la lettura a tutte le "anime buone" che sicuramente vi si riconosceranno.
Ottimo libro
Scritto da bolindholm87il 17 maggio 2018 Per la data di pubblicazione che ha sicuramente avrà sorpreso i lettori dell'epoca facendoli anche emozionare e "tifare" per la sorte di Werther, ma io non sono rimasta molto colpita da lui e dalla sua storia. La scrittura non è proprio scorrevolissima e non c'è molto pathos in quanto la trama è nota a tutti, o quasi. In ogni caso rimandavo la lettura di questo classico da secoli e sono felice di aver colmato questa lacuna.
Werther, non abbiamo viaggiato sulla stessa lunghezza d'onda!
Se siete indecisi tra il comprarlo e il non comprarlo, compratelo...
Scritto da barbara.tobiail 17 maggio 2018 Ho letto questo libro molto tempo fa, ma i ricordi e le emozioni legati a questa lettura sono tuttavia ancora vividi in me e per questo motivo lo consiglio a chiunque sia interessato in qualche modo alla filosofia e ai libri in un certo qual modo "profondi".
Non è un saggio sul perchè dell'universo, le pagine scorrono veloci e leggere dati i paragrafi molto corti, tuttavia ogni lettera lascia con sè qualcosa, una consapevolezza, che pochi altri libri sanno comunicare.
Le 5 stelle sono per me da riservare ai libri da leggere assolutamente nella propria vita, ma ritengo che questo libro se ne meriti 4 abbondanti, considerando anche il grande impatto sociologico che ha avuto a suo tempo:
(tratto da wikipedia)
Il sociologo David Phillips parla di Effetto Werther con riferimento al romanzo I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe (1774), in cui il protagonista si suicida perché innamorato di una ragazza legata a un altro. Negli anni seguenti alla pubblicazione del romanzo si susseguirono molti suicidi in giovani che avevano letto il romanzo. L'effetto si ripropose anche nei paesi nei quali vennero pubblicate traduzioni del libro.
Si poté assistere ad un fenomeno analogo in Italia dopo la pubblicazione nel 1802 del romanzo di Ugo Foscolo Ultime lettere di Jacopo Ortis.
Classico della letteratura tedesca
Scritto da ebraicoannail 14 maggio 2018Il Werther è il più famoso romanzo d'amore della letteratura tedesca, tra i più letti e conosciuti della narrativa europea. Un'opera che non può essere chiusa in un genere o in una definizione: come se fosse animata da una forza misteriosa, spezza i confini della letteratura e diventa testo romantico, religioso, filosofico, sociale, persino politico. E così la storia vera dell'amore del giovane Goethe per Lotte Buff si trasforma nel dramma epistolare che narra di Werther e Carlotta: una passione tragica e assoluta, un capolavoro immortale.
Pathos come passione o come sofferenza
Scritto da FEDERICAil 11 maggio 2018 Tale scritto di Goethe si presenta impropriamente come un romanzo epistolare, perché ciò che l’autore ha raccolto fra le pagine de I dolori del giovane Werther non sono altro che le lettere del protagonista. Mancano, dunque, le risposte del destinatario di W., ovvero di un certo Guglielmo. Potremmo dunque paragonare quest’opera ad un diario che, perché tale, ci mostra in modo limpido la realtà dei fatti riguardanti il nostro Werther. Di conseguenza non è difficile immaginare quanto possa essere scorrevole la lettura di uno dei più importanti capolavori della letteratura tedesca. Ma è un certo realismo ad attrarre maggiormente i lettori. Esso si radica sia nella descrizione dei paesaggi che nella psicologia dei vari personaggi del romanzo.
Partendo dalla nozione paesaggistica del racconto di cui parliamo oggi, posso affermare sin da subito che essa si erge senza troppe difficoltà all’interno della facoltà immaginativa di chi legge. Ciò accade perché Goethe, proprio come Werther, è un appassionato di disegno: egli sa rappresentare ciò che lo circonda tanto con la matita quanto con le parole. In questo modo i referenti dell’opera riescono a percepire non solo idealmente ma anche sensibilmente la natura che accoglie il protagonista. Il rapporto fra paesaggio e uomo è, dunque, immediato. L’uno si fonde con l’altro, l’uno rispecchia l’altro. Ciò significa che gli stati d’animo del giovane fanciullo si riflettono nel mondo circostante: l’equilibrio interiore di W. si propaga in un paesaggio rigoglioso e florido, ma, non appena va scemando l’armonia descritta nelle prime lettere, la natura si fa inospitale ed ostile proprio perché la serenità del protagonista viene messa a dura prova. Ed ecco che dinnanzi al lettore si apre una prospettiva del tutto melanconica, tipica dell’età pre-romantica e romantica, che sarà possibile notare, pochi anni dopo la pubblicazione dell’opera di Goethe, nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo come, ad esempio, nell’incipit dell’epistola da Ventimiglia.
Giungiamo adesso alla caratterizzazione dei personaggi. Senza dubbio, quelle che Goethe ci pone innanzi sembrano essere persone reali in cui possiamo trovare parte di noi. Però Werther ha una psicologia molto più approfondita e dettagliata rispetto ai suoi compagni e il tutto è giustificato non solo dal fatto che egli sia il protagonista, ma anche dalla forma di tale opera: il romanzo epistolare limita la conoscenza dei soggetti, di cui il mittente narra, al modo celato e totalmente soggettivo con cui quest’ultimo li descrive e noi non possiamo far altro che accontentarci di tali informazioni dato che non abbiamo un secondo, un terzo punto di vista. Per cui mentre da una parte ci sono l’irrazionale Alberto, la bella Carlotta (che ricorda il sonetto “Tanto gentile e tanto onesta pare” tratto dalla Vita Nova di Dante Alighieri) e l’anonimo Guglielmo, dall’altra c’è il “giovane Werther”. Alberto è un antieroe nato, forse, da un’idea di arretratezza fusa ad una sorta di staticità psicologica: esageratamente legato al mondo borghese, costui si rifiuta di approvare le contraddittorietà dell’animo umano che W. gli presenta (ad esempio durante una discussione relativa al suicidio) e allo stesso modo non riesce ad accettare l’esistenza di un sentimento più puro di quello che lui prova per la sposa, ovvero quell’amore che segretamente il suo amico Werther cova per Lotte, tanto è vero che alla presenza dei due egli preferisce allontanarsi piuttosto che affrontare il “problema”. Carlotta, inoltre, è l’incarnazione di una donna angelo: elegante, garbata e intelligente, ha tutti i presupposti per essere la preferita, nonché l’amata, del nostro protagonista, ma dietro questa perfezione si nasconde l’immagine di una donna che non conosce se stessa, i propri sentimenti. E come lei anche Werther non conosce se stesso, al contrario di Guglielmo il quale è deciso, sa cosa è meglio e non si fa trascinare dai momenti di debolezza. Quest’ultimo è un personaggio del tutto unilaterale che, quindi, non presenta disomogeneità. Cosa che è invece radicata nell’animo del protagonista. Egli non sa se è innamorato di Carlotta o del sentimento stesso che prova per lei, non le dimostra (almeno inizialmente) alcun segno d’amore se non un affetto disinteressato che potrebbe confondersi con una pura amicizia, non riesce a fronteggiare tali ostacoli né a decifrare il cuore dell’amata e quindi lascia che l’irrazionalità impetuosa sovrasti la tanto stimata razionalità che lo ha caratterizzato sin dall’inizio del romanzo.
Insomma, Werther si trasforma in un eroe tragico che nel suicidio ritrova la pace perduta durante l’anno trascorso accanto a Lotte. Forse che egli si sia ucciso per un puro atto egoistico o nel tentativo di una possibile redenzione? E’ difficile rispondere a questa domanda, almeno lo è per me. Io potrei semplicemente affermare una cosa: non c’è dubbio che W. non potesse più tollerare i tormenti che da troppo tempo ormai lo affliggevano, ma in ogni caso tale “soluzione” si è dimostrata vana. Sebbene le sofferenze di questo personaggio siano simili a quelle di qualsiasi altro uomo, Goethe ci ha voluto mostrare l’altra faccia della medaglia, l’altra faccia dell’animo umano. L’autore stesso, come dimostra la sua biografia, si è ritrovato in situazioni simili a quelle di cui scrive, ma egli, piuttosto che eliminare qualsiasi prospettiva di felicità, ha mostrato una forza d’animo tale da evitare la struggente fine di Werther. Quest’ultima è necessaria per lo scioglimento tragico del romanzo, ma anche per l’osservazione di una ben determinata problematicità: è giusto perseverare i propri sentimenti, mantenere la propria coerenza sino al raggiungimento della catastrofe, dell’autodistruzione oppure è meglio, per l’individuo, far scattare l’istinto di conservazione? Dovremmo porre tale quesito a Socrate, Giovanna D’Arco, Giordano Bruno, Galileo Galilei e anche allo stesso Foscolo che, prendendo spunto dal giovane Werther, ha ricreato nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis, di cui parlavo poc’anzi, uno scenario politico di fronte al quale (come nelle vicende d’amore) all’impetuosa energia con cui il protagonista difende i propri ideali si oppone un’irrequietezza di fondo che pietrifica Ortis dinnanzi alla possibilità di poter cambiare qualcosa.
Puro romanticismo
Scritto da deberardinis.aurorail 30 novembre 2017In questo appassionante romanzo del romanticismo tedesco, Goethe riesce a coinvolgere il lettore e tenerlo sul libro tutto il tempo: dipinge un personaggio con un cuore tale da metter la fanciulla amata prima di qualunque altra cosa. Pagina dopo pagina le emozioni suscitate sono indescrivibili; da un lato distrugge e devasta per via della tragica situazione in cui si trova il protagonista, dall'altra permette a trecentosessanta gradi di immedesimarsi nel personaggio e provare le stesse variegate sensazioni. Senza dubbio uno dei libri più belli che abbia mai letto.
Apoteosi delle emozioni umani
Scritto da Monicail 29 novembre 2017 "I dolori del giovane Werther" potrebbe sembrare a molti la semplice storia di un amore non corrisposto, ma in realtà cela al suo interno un meraviglioso insieme di emozioni umane. Non ci sono parole per descrivere con quanta poesia, Goethe sia riuscito a descrivere i sentimenti di un giovane Werther che per fatalità si innamora della donna sbagliata. Con ogni singola parola, Goethe riesce a far immedesimare il lettore nel dolore che un amore non corrisposto può comportare.
Letto per oltre 15 volte, ma ogni volta mi colpisce come se fosse la prima. Semplicemente meraviglioso.
Un classico fondamentale
Scritto da chimicadueil 06 marzo 2017 Sicuramente un grande classico della letteratura tedesca, in particolare del cosiddetto Sturm und Drang, il preromanticismo tedesco.
In particolare è fondamentale il rapporto dell'uomo con la natura che dapprima assume contorni idillici, sembra rifarsi ad una quiete, ad un luogo ameno di matrice neoclassica. Poi proseguendo narrazione la Natura diventa una specchio dei sentimenti di Werther, l'opera del Creatore e l'uomo fa parte di essa e si rapporta in modo tipicamente romantico con essa. Infatti, in principio la Natura è percepita come una parentesi quasi bucolica, le colline, la fontana, il tiglio creano l'ambiente ideale, classico. Quando si reca quasi in pellegrinaggio verso la sua città natale, poi, Werther comincia a trovare nei luoghi della sua infanzia, il ricordo. Infine, i sentimenti trionfano e anche dal punto di vista letterario, Ossian prevale su Omero, Werther preferirà una natura selvaggia, imperfetta, ma sublime.
Lo consiglio vivamente.
Riletto più e più volte!
Scritto da Francescail 01 marzo 2017 Senza dubbio uno dei libri di letteratura che apprezzo di più e che non mi stancherò mai di riprendere...
Un intreccio di sentimenti che vengono governati dalla fatalità di un destino che fin dall'inizio sembra alludere ad una conclusione tragica. Il tutto elaborato con uno stile epistolare che ti porta a conoscere, in maniera diversa e ancor più da vicino, la mente dei personaggi ed apprezzarli in ogni loro sfaccettatura. Vivamente consigliato, non può mancare nelle vostre librerie!
Cuore e cervello
Scritto da VALENTINAil 01 marzo 2017 “Certe volte mi accade di non poter capire come un altro possa volerle bene, abbia il diritto di volerle bene, mentre io l’amo così esclusivamente, così intensamente e non conosco, non so, e non ho altro che lei.”
Possono amore e razionalità coincidere? Questo pare essere l’interrogativo posto da Goethe nel romanzo epistolare I dolori del giovane Werther, in cui il protagonista, Werther, racconta al suo amico Guglielmo dei dolori che si trova ad attraversare perché innamorato di Carlotta, che tuttavia è promessa ad Alberto: questo scontro tra passione e obbligo sociale porterà poi Werther al suicidio. Il romanzo, considerato il manifesto dello Sturm und Drang, “tempesta e impeto”, definito anche come pre-Romanticismo, mette alla luce il tipico eroe romantico, diviso irrimediabilmente tra la ragione della realtà e la passione.
Carlotta diventa il simbolo delle convenzioni entro cui esiste la società: promessa in sposa ad Alberto, ella non si lascerà travolgere dalle passioni. Questo la rende irraggiungibile e dunque pari, agli occhi di Werther, alle donne angelicate tipiche degli autori cortesi. Carlotta è posta in una posizione superiore a tutte le altre donne e all’umanità intera; è mezzo per giungere all’ultraterreno, angelo che può solo essere ammirato ma non posseduto. Tale processo operato da Werther sulla figura di Carlotta lo rende sempre più innamorato di lei, introducendolo in uno stato di euforica felicità, e allontanandolo sempre più dalla realtà. Quando riuscirà a strapparle un bacio, Werther si renderà conto che i suoi sentimenti sono in realtà corrisposti da Carlotta, e, divenuto pienamene consapevole dell’impossibilità di realizzare il sogno condiviso da entrambi, poiché limitati nella loro libertà dalle condizioni sociali, Werther diventerà ancora più appassionatamente disperato e più fermo nel suo proposito suicida.
Werther, dunque, è governato solo dal cuore. A una società chiusa e conformista che non lascia spazio alla sua libertà di esprimere le proprie passioni, egli preferisce l’annientamento di sé. Infatti, per Werther l’amore è lievito di vita, esperienza totalizzante dinnanzi alla quale ogni cosa si annulla e tace; si perde in un amore platonico e irrealizzabile, ebbrezza infinita e indefinita di emozioni, in grado di aprire a nuove vie della psiche e di risalire alle sorgenti primordiali dell’essere, che si scontra duramente con la razionalità del mondo: non potergli dare libero sfogo già di per sé significa morte. Goethe, tuttavia, si sofferma non solo su ciò che è amore; analizza gli effetti dell’amore sull’uomo, che possono essere stimolo sia alla vita sia alla morte. La contrapposizione vita-morte, quindi, diventa, per Werther, un altro modo per definire la contrapposizione amore-ragione.
La pistola che darà la morte a Werther gli è stata consegnata proprio dalle mani di Carlotta, simbolo dunque che è l’amore che egli prova per lei a portarlo al suicidio. Tuttavia, il colpo mortale va al cervello, e non al cuore: simbolo che non è la passione a dover essere vinta, ma la ragione. Ma non è un atto spontaneo e inatteso ad uccidere Werther, quanto più un piano razionale preparato in anticipo. Dunque, chi vince?
da rileggere all'infinito
Scritto da Ilariail 30 novembre 2016Romanzo di indagine psicologica, parallelo de "le ultime lettere di Jacopo Ortis", è un malinconico racconto di quella problematica che è la vita di ogni persona, che bisogna però avere il coraggio di affrontare a testa alta sebbene talvolta sembri così opprimente da non poter essere vissuta.
Poetico
Scritto da francescarinaldi95il 28 novembre 2016Pur essendo un classico della letteratura tedesca, si legge con facilità perchè scritto con uno stile quasi poetico. Goethe affronta con eleganza stilistica tutti i principali temi del Romanticismo in chiave di romanzo epistolare. Struggente e appassionata la storia d'amore tra il protagonista, Werther, e la bella Lotte, narrata attraverso le lettere che il giovane scrive al suo amico e in cui i profondi sentimenti paiono prendere vita attraverso le pagine e appassionare inevitabilmente il lettore. Un vero piacere per l'anima.
Struggente e romantico
Scritto da martina.zorattoil 25 novembre 2016 Credo che per descrivere questo libro basti soltanto una parola: emozione. Senza dubbio uno dei più emozionanti che abbia mai letto.
In conclusione se volete immergervi in una lettura emozionante, romantica e drammatica, questo è il libro giusto.
Fantastico!
Scritto da Gretail 22 novembre 2016Libro spettacolare, Goethe è un autore veramente strabiliante e questo testo lo dimostra. “I dolori del giovane Werther” infatti narrano le vicende del protagonista che si innamora della donna sbagliata e che spiega i suoi sentimenti, mettendosi in gioco con il lettore. Il risultato ovviamente è un libro fantastico, con importanti momenti introspettivi e lo consiglio a chi si sente “in pena per amore”, perché potrà apprezzare più facilmente il tormentato stato d’animo del povero protagonista afflitto dal non-amore che la donna che ama (non) prova.
Dettagli
- GenereNarrativa classica
- Listino:€ 8,50
- Editore:Feltrinelli
- Collana:Universale economica i classici
- Data uscita:15/01/2014
- Pagine:160
- Formato:Tascabile
- Lingua:Italiano
- Curatori:Paola Capriolo
- Traduttori:Paola Capriolo
- EAN:9788807900259