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Io lo chiamo cinematografo - Francesco Rosi,Giuseppe Tornatore - copertina
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Io lo chiamo cinematografo

Descrizione


"Il cinema, allora, era una grande famiglia, è vero. C'era un rapporto di comprensione, anche di affetto. Poi ci sentivamo tutti parte di una grande avventura, far rivivere sullo schermo la vita." Proprio di "grande avventura" è il caso di parlare a proposito di Francesco Rosi, classe 1922, che in questo libro ha deciso di raccontare la propria vita e i segreti del suo mestiere a un altro regista, il suo amico Giuseppe Tornatore. È in famiglia, nella Napoli degli anni Trenta, "legata a doppio filo con il suo mare", che tutto comincia: papà Sebastiano, appassionato di cinematografo, gli scatta magnifici fotoritratti, ispirandosi anche a Jackie Coogan, il protagonista del Monello di Charlie Chaplin. Poi ci sono zio Pasqualino, "capo-claque" nei teatri di rivista, e zia Margherita, che lo accompagna ogni giovedì al cinema, dove il piccolo Francesco scopre la magia dei primi film muti. Nell'immediato dopoguerra Rosi si trasferisce a Roma dove, insieme a una spiccata passione per il teatro e per la letteratura, porta con sé lo stupore per quelle sagome di ombre e luci che si agitano su uno schermo bianco. E capisce che il cinema diventerà il suo mestiere. In questo libro-intervista che è insieme autobiografia e saggio critico, Rosi ci svela una miniera di informazioni e aneddoti che riguardano i suoi film e la sua carriera di regista, senza lasciare "fuori campo" gli aspetti più intimi e privati di una vita intensa e coraggiosa.
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Dettagli

2014
Tascabile
7 ottobre 2014
469 p., ill. , Brossura
9788804647058

Valutazioni e recensioni

Attilio Capuozzo
Recensioni: 5/5

Uno libro imprescindibile per ogni appassionato di cinema e non solo.Quasi mezzo secolo di grande cinema italiano raccontato da un Maestro della Settima Arte: il regista napoletano Francesco Rosi (Salvatore Giuliano,Le Mani sulla Cittá,Cristo si è fermato a Eboli,Cronaca di una Morte Annunciata, ecc.). Un intervistatore di eccezione: Giuseppe Tornatore, regista Premio Oscar per Nuovo Cinema Paradiso.

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Francesco Rosi

Francesco Rosi, regista e sceneggiatore, nasce a Napoli il 15 novembre 1922. Nel 1947 viene chiamato da Luchino Visconti come aiuto regista insieme a Franco Zeffirelli per La terra trema. Nella regia debutta nel 1958 con il film La sfida a cui seguono pellicole che diventano punti di riferimento per tutti i cineasti non solo italiani. I magliari, Salvatore Giuliano, Le mani sulla città, Il caso Mattei, fino a La tregua del 1997, suo ultimo film. Tra il 2003 e il 2008 per la Compagnia di Luca De Filippo mette in scena Napoli milionaria!, Le voci di dentro, Filumena Marturano di Eduardo De Filippo: è il suo ritorno sul palcoscenico teatrale dopo In memoria di una signora amica di Giuseppe Patroni Griffi del 1963. Nomination all’Oscar per il miglior film straniero con Tre...

Giuseppe Tornatore

1956, Bagheria

Giuseppe Tornatore nasce nel 1956 a Bagheria in Sicilia e giovanissimo inizia ad occuparsi prima di teatro (mettendo in scena testi di Eduardo e di Pirandello con una filodrammatica) poi di cinema. Per guadagnare qualcosa fa film in super 8 per i matrimoni. Inizia la vera e propria professione girando documentari per la Rai e con uno di questi, Le minoranze etniche in Sicilia, vince il festival di Salerno. Con la regia della seconda unità di Cento giorni a Palermo di Giuseppe Ferrara del 1984 ha inizio la sua attività di regista cinematografico. Tornatore è anche produttore e co-sceneggiatore di questo film.Nel 1986 si ha il suo primo film, Il Camorrista con Ben Gazzarra, Leo Gullotta e la musica di Nicola Piovani: per essere al suo primo lungometraggio vengono...

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