J'accuse

La lettera che Emile Zola pubblica sul quotidiano L'Aurore indirizzata pubblicamente al Presidente della Repubblica dell'epoca. Lettera di denuncia, di lucida esposizione dei fatti, in cui Zola fa nomi e cognomi di comandanti e capi di servizi segreti e dello Stato Maggiore in difesa di Alfred Dreyfus, ufficiale dell'esercito francese ingiustamente accusato di tradimento. E' un potente atto di coraggio e di onestà dell'autore che esprime tutto ciò in cui crede senza pensare alle conseguenze (sarà condannato per questo).. Da leggere, leggere e rileggere!! E da far leggere a tutti... Incredibilmente attuale...

Cultura e ribellione. Audace e spiazzante.

Zola si ribella pubblicamente! Di fronte al diniego di giustizia non si sollevano obiezioni, si accusa piuttosto e lo si fa in prima persona. Questa è la lezione ideologica e storica, letteraria e oratoria, retorica e persino religiosa che ci consegna intatta l’Io-che-accusa di Emile Zola. Un consiglio storico che sarebbe bello veder filtrare nel costume della nostra epoca. L’immodestia, il coraggio e la tempestosa trasparenza di un pronome personale ben usato salvarono la Francia dall’ignominia antisemita e il capitano ebreo Alfred Dreyfus dall’inferno dell’Isle du Diable.