Il ragazzo delle consegne

45 gradi costanti. Nella Las Vegas dei residenti, di quelli che lì ci fanno il liceo e l’università, di quelli che hanno a che fare con gli sfavillanti hotel e casinò solo perché nelle suite i papponi ci organizzano feste. Nella Vegas dei sobborghi, che nessun turista vede mai, un gruppo di amici d’infanzia, ora venticinquenni, fanno di tutto per uscire da quel circolo vizioso in cui si finisce quando si condividono solo esperienze martorianti. Chase è l’unico con delle possibilità, e forse ce la farà grazie alla sua pittura e alla fidanza Julia, super laureata in Economia che vive a New York. Michelle ogni giorno dice che smetterà con le droghe e che questa è l’ultima volta che si prostituisce per comprarsela. Hunter è il classico “invisibile” e ha poche speranze di fare qualsiasi cosa, anche perché - come se non bastasse - è pure senza ambizione. Bailey, arrogante ed egoista, è troppo accecato dai soldi facili che alza facendo il magnaccia per rendersi conto di dove portino le sue scelte. Si direbbe quindi una compagnia coi fiocchi, degna del cast di un film sull’orrore umano. Più o meno, infatti, è così. Ma era questo il senso del libro. Descrivere l’orrore umano. McGinniss jr. c’è riuscito degnamente. D’altronde ha pure lavorato come consulente in progetti per il recupero di “giovani a rischio”, quindi chi meglio di lui?