Le piccole memorie

Libro ricevuto in regalo da chi conosce la mia passione per Saramago che però, con questo libro mi ha un po' delusa. Non mi sono sentita partecipe delle sue memorie, le ho trovate lontane da me, indifferenti.

All’epoca che scrisse “Le Piccole Memorie ‘ Saramago aveva 84 anni. L’ipotesi più plausibile, ancorché non certa, è che a quel punto abbia sentito la necessità, quasi l’urgenza di consegnare ai suoi lettori una rievocazione della sua infanzia e lo ha fatto senza filtri. Le sue parole seducono, ci invogliano a proseguire nella lettura , perché se è vero che le parole hanno un senso, le sue magicamente ci permeano di odori, immagini e sentimenti e allora il “racconto” non è unicamente una trasposizione della sua infanzia , ma è anche la nostra e il tutto si trasforma in un detonatore di emozioni. Il racconto è dunque un intreccio di una lunga catena di ricordi e di storie famigliari, Quelle della quotidianità che hanno la forza, la determinazione di forgiarci pur a nostra insaputa. Del paese in cui è nato non è rimasto nulla, se non l’Almonde..che gli passa proprio accanto. Con delicatezza e solennità evoca i nonni materni, la loro rustica casa fatta di due locali con le pareti di calce fresca, gli amici, i giochi innocenti svolti regolarmente all’aperto e realizzati con piccole cose che hanno la capacità di rendere quei momenti unici e preziosi anche se all’epoca potevano sembrare episodi di banale quotidianità. Ed è allora che viene fuori magicamente il diario che ognuno porta dentro di se’, che a volte coincide con la realtà, spesso è frutto delle emozioni vissute al momento, altre volte è il frutto dei ricordi altrui. E quanto sono dolci i ricordi passati di bocca in bocca , per tradizione, dai più anziani che senza accorgersene hanno instillato i semi delle loro origini. Con “Le Piccole Memorie” Saramago sovverte l’attesa dei lettori. Eccezionalmente lo svincola dalle sue regole e lo rende unico nel suo genere e non solo per lo stile narrativo. Ma alla fin fine cos’è lo stile se non il fascino di chi sa narrare da esperto affabulatore la rappresentazione umana nel grottesco della vita

Quando leggo di Saramago leggo di me,dei miei,nonni, dei miei genitori, delle loro memorie, dei racconti narrati intorno ad un focolareTutto questo perchè, in fondo, le esperienze di scoperta, crescita e maturazione che coinvolgono i bambini, si ripetono ( seppur spesso in modo differente durante gli anni e in ambienti differenti) di generazione in generazione. I luoghi in cui nasciamo,vivimo e intessiamo le nostre relazioni ci appartengono, formano la nostra identità, decidono prima di noi ciò che siamo e che saremo. Tutto ciò è, per Saramago, Azinhaga in Portogallo. Un paese "povero e rustico, con la sua frontiera d'acqua e di verdi, con le sue case basse circondate dal grigio argentato degli ulivi, talvolta riarso dagli ardori dell'estate talaltra intirizzito dalle gelate assassine dell'inverno o affogato dagli straripamenti che gli entravano dentro casa, fu la culla dove si completò la mia gestazione, la sacca in cui il piccolo marsupiale si rannicchiò per fare della sua persona,nel bene e forse nel male, ciò che solo da se stessa, taciturna, segreta, solitria poteva essere fatto. L'autore accarezza col pensiero il suo paese natio, inondandolo della dolce purezza, curiosità e spontaneità che solo un bambino può esternare. Un paesaggio che viene ricordato e descritto molto più nei dettagli precisi di pochi elementi, che nell'elevazione di grandi sentimenti per la natura di un luogo antico,dimenticato,mutato. La scrittura intima, quasi ispiratrice di innocenza, permette all'adulto Saramago di ricostruire i dolci ricordi della sua infanzia attraverso lunghi balzi sulla linea del tempo. Gli anni delle piccole scoperte, le prime esperienze amorose ricche di proibizione e castità, le delusioni, le paure, i giochi del passato, la scuola e il primo approccio con la religione. Un modo fatto di relazioni forti, di regole genitoriali ferree di educazione rigida, di arcaica serietà. Nelle sue pagine Le piccole memorie nasconde un forte messaggio: l'importanza della memoria, dei ricordi, delle proprie radici e del proprio passato.