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Blonde - Joyce Carol Oates - copertina
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Blonde

Descrizione



Marilyn Monroe, la sua vita e il suo mito, raccontati in un romanzo che dà voce a una donna che ha incarnato l'unico vero Mito del Ventesimo secolo.

L'infanzia negata, l'adolescenza turbolenta, il successo, la fama, gli amori infelici, l'impossibile desiderio di maternità, gli antidepressivi, la solitudine disperata e vitale di una donna che è rimasta vittima del suo stesso sogno: quello di essere amata. Joyce Carol Oates riscrive la vita di Marilyn Monroe e ne fa un romanzo di fantasia, in cui le molte vite e le mille contraddizioni di un'icona contemporanea si fondono e si confondono insieme, in una foto composta da mille tasselli, un'immagine sempre imprendibile eppure eternamente fissata nell'incorruttibile istantanea del Mito.
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Dettagli

6
2016
Tascabile
773 p., Brossura
9788845251986

Valutazioni e recensioni

sara galletti
Recensioni: 5/5

È straordinaria la capacità della Oates di gettarsi a capofitto nelle storie e di riemergerne con dei veri e propri capolavori letterari e Blonde ne è la prova. Marylin ne viene fuori come non la si sospetta, vittima, sì di se stessa e di un sistema dal quale non ha saputo proteggersi, ma anche di una sensibilità particolare celata dietro l’immagine che Hollywood le aveva imposto. Fragilità, passioni, amori, desideri e pensieri, recuperati dalla Oates frugando tra pieghe del tempo e tra i frammenti di vita di un personaggio biondo platino che dà e toglie consistenza a Marylin, costituiscono l’ossatura di un libro praticamente perfetto. Impossibile non innamorarsene.

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Recensioni: 4/5

Con «A Fair Maiden» si assiste ad una deviazione dei percorsi tradizionali della Oates verso i giochi di falsi opposti umani, tipici ad esempio di Nabokov e di Kundera. La diciassettenne Katya non è però né una Lolita né una peep girl in erba. La sua estrazione sociale le permette di rovesciare rapidamente i ruoli nella sua relazione anomala con Marcus Kidder, quasi aggiornando la lezione hegeliana sulla dialettica servo-padrone. Non ha uno scopo preciso e non deve averlo: lei porta il caos, e non un diverso ordine delle cose. E proprio quando si rende conto di essere diventata il soggetto dominante, non usa il suo potere per dominare ma per donare pienezza a chi la pienezza non l'aveva mai conosciuta, per trasmettere forza ad un debole, «poiché l'amore è forza e non ci può essere forza senza amore» (p. 217). Se questa forza possiede anche delle componenti distruttive, non è colpa di Katya né di nessun altro: è solo l'eterna coppia di èros e thànatos che continua per la sua strada.

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Joyce Carol Oates

1938, Lockport (New York)

Tra le figure più rilevanti della narrativa americana contemporanea - è stata indicata, tra l'altro, come una dei favoriti per l'assegnazione al Premio Nobel della Letteratura -, è anche una delle più prolifiche. Nata nello stato di New York nel 1938, è da anni residente a Princeton, presso la cui università ha insegnato scrittura creativa dal 1977 al 2014. Fa parte della prestigiosa American Academy of Arts and Letters.Nella sua opera narrativa esplora le residue potenzialità del realismo sociale e del genere «neogotico». Dal Giardino delle delizie (A garden of earthly delights, 1966), nel quale mappa di un eden sfigurato dalla violenza, a Quelli (1969), che proietta vite ed esperienze femminili sul fondale...

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