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L'analisi statistica della giurisdizione di pace offre un modello di "altra giustizia" caratterizzata da forte semplificazione del rito processuale e diffusione degli uffici giudiziari sul territorio. Una giustizia celere e vicina ai cittadini è sembrata più idonea a rispondere alla domanda democratica di giustizia dei soggetti più deboli, e ad offrire, nel contempo, un consistente alleggerimento al contenzioso dei Tribunali. L'analisi statistica (illustrata in 86 prospetti e grafici e 126 tavole), ha evidenziato un recupero della domanda di giustizia sommersa, la celere trattazione del 60% del contenzioso di cognizione, la più rapida definizione giudiziale dei crediti delle imprese e, nelle controversie penali, la realizzazione di una giustizia conciliativa e riparatrice. Il volume offre agli studiosi di organizzazione e sociologia del diritto, un quadro analitico degli indici di litigiosità territoriali e settoriali, ivi compreso l'anomalo contenzioso da circolazione e "seriale", delle scelte organizzative sugli uffici e gli organici e della produttività e durata dei procedimenti ( contenziosi e non).
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Un lavoro molto interessante e completo, di facile lettura e comprensione, che illustra nascita ed evoluzione del Giudice di Pace e che dimostra con dati concreti frutto di un importante lavoro di raccolta dell'autore, la fondamentale importanza nel nostro ordinamento di tale magistratura.
Un contributo dettagliato e completo per una conoscenza approfondita di questa realtà giudiziaria
La ricerca di Longo riguardante il contenzioso, l’organizzazione e la produttività degli uffici del giudice di pace offre , tra gli altri aspetti, un contributo positivo al dibattito sulla giustizia penale. La magistratura di pace interessata del 2002 anche da un contenzioso penale per reati a querela di parte, ha visto applicare pene alternative, ma principalmente proliferare i modi di definizione del contenzioso conciliativi ed riparativi. Il volume “L’altra giustizia” ricorda che le conciliazioni insieme alle conclusioni del processi per condotte ripatitive e risarcitorie superano di gran lunga (circa il 70%) il numero complessivo delle sentenze, siano esse di assoluzione che di condanno.
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