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Anno edizione: 2021
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Cosa ci rende quello che siamo? Perché conduciamo la nostra vita e non un'altra?
«Un volume che raccoglie i primi due capitoli di un progetto narrativo di oltre 1200 pagine, diviso in sette parti, scritto senza mai usare il punto» - Alessia Rastelli, la Lettura
Un nuovo anno sta per concludersi e Asle, un anziano pittore rimasto vedovo, ripensa alla sua storia. L'uomo vive da solo sulla costa norvegese, i suoi unici amici sono il suo vicino, Åsleik, un contadino-pescatore scapolo, e Beyer, un gallerista che vive in città, a un paio d'ore di auto. Lì vive anche un altro Asle, artista anch'egli, solitario e consumato dall'alcool. Asle e Asle sono due versioni della stessa persona, due racconti della stessa vita, che si interrogano sull'esistenza, la morte, l'ombra e la luce, la fede e la disperazione.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho appena terminato la lettura di questo libro e sono ammirata, senza fiato e senza parole. Non conoscevo Fosse e ho avuto la curiosità di avvicinarmi a lui dopo che ha ricevuto il Nobel 2023 (che, da questa lettura, ritengo meritatissimo). È un libro che può indisporre o conquistare. No mezze misure… Io all’inizio non riuscivo a smettere di leggere, sempre più in fretta, sempre più in fretta… incalzata e inseguita dalla mancanza di punti, dalla assoluta continuità del pensiero e del racconto, che non ti lasciavano spazi per uscire dalla storia. Che poi le storie sono più di una, intrecciate fra loro, con frequenti voli all’indietro… In pratica il romanzo si svolge nell’arco di due giorni e una notte, un intervallo di tempo breve, all’interno del quale scorrono le vite dei pochi personaggi del libro. Il tutto attraverso i pensieri del protagonista, Asle, che vede, pensa, immagina, ricorda e sogna… Sono giorni d’inverno nordico, che precedono le feste natalizie, in una Norvegia affacciata sul mare e frastagliata di fiordi… C’è freddo e c’è la neve, una nevicata fortissima, che ovatta tutto, sprofonda nel silenzio e confonde… E c’è Asle, il protagonista, un pittore combattuto fra la propria arte e il suo significato profondo, quasi religioso, e le leggi del mercato e delle vendite… C’è il secondo Asle, un “amico”, in pratica un alter ego, c’è il vicino di casa Asleik, non istruito ma arguto e intuitivo che lo ammira e in silenzio veglia su di lui, c’è Ales, la moglie scomparsa troppo presto, ma sempre al suo fianco, quasi fisicamente… Ci sono considerazioni esistenziali, religiose, sulla vita, sull’arte… Non saprei come definire un libro che mi ha sconcertato, catturato, che ho letto in tre giorni, da cui farò veramente tanta fatica a distaccarmi… Ultima cosa: Ales e Ales sono entrambi giunti all’età matura, capelli grigi, un po’ radi, lunghi, raccolti in una coda con un elastico nero… E guardate la foto di Jon nell’ultima di copertina…
Recensioni
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