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L'importanza di chiamarsi Ernest - Oscar Wilde - copertina
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L'importanza di chiamarsi Ernest
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L'importanza di chiamarsi Ernest - Oscar Wilde - copertina

Descrizione


"L'importanza di chiamarsi Ernest", messa in scena per la prima volta a Londra il 14 febbraio 1895, è una delle commedie più rappresentate al mondo. Jack, il protagonista, per sfuggire alla noia della vita campagnola, si rifugia nella mondanità londinese con il falso nome di Ernest. Andato in visita a casa di Algernon, un suo compagno di scorribande, gli rivela di essersi innamorato di sua cugina Gwendolen, che pare corrispondere i suoi sentimenti. A seguito dell'opposizione della madre di lei, Augusta, Jack torna in campagna, dove viveva insieme alla sua protetta, la diciottenne Cecily, per scoprire che Algernon, anticipatolo, è riuscito a sedurre Cecily presentandosi sotto le mentite spoglie del fratello immaginario di Jack, Ernest. Quando viene raggiunto da Gwendolen, fuggita di casa per coronare il suo sogno d'amore, la verità sulla reale identità dei due viene a galla e le due ragazze, divenute amiche, decidono di vendicarsi. La commedia seguita fino al colpo di scena finale, grazie al quale tutti, compresa Augusta, potranno dirsi soddisfatti.
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Dettagli

2017
29 giugno 2017
107 p., Brossura
The importance of being Ernest
9788865966785

Valutazioni e recensioni

simoneabbafati
Recensioni: 5/5
il genio comico di Wilde

Il titolo contiene un gioco di parole: “earnest” significa infatti “serio, rispettabile” ma allo stesso tempo si pronuncia anche come il nome proprio di persona Ernest. È il perno intorno al quale ruota tutta la commedia, il concetto di rispettabilità nella puritana società vittoriana. Il protagonista principale conduce infatti una doppia vita: nella campagna inglese dove vive, lo conoscono tutti come Jack, gentiluomo serio e rispettabile, tutore della nipote Cecily; ma nella città di Londra, assume la falsa identità di Ernest, uomo dalla vita dissoluta. Sotto le mentite spoglie di Ernest, Jack seduce e si innamora della bella Gwendolen, ma la loro relazione è ostacolata da Lady Bracknell poiché il giovane non ha origini certe e aristocratiche in quanto è stato abbandonato neonato in una cesta in una stazione ferroviaria. Il lieto fine presenta, come in tutte le commedie, una rivelazione che riabiliterà la posizione di Jack/Ernest il quale potrà finalmente sposare Gwendolen. La commedia segue tutti gli schemi convenzionali della commedia vittoriana: identità scambiate, fraintendimenti, rivelazioni finali, lieto fine. Tuttavia, Wilde utilizza questi canoni per criticare l’ipocrisia della società vittoriana, nella quale un buon nome di famiglia e la fama di apparente gentiluomo contano più delle reali azioni di una persona. Come in Dorian Gray, il protagonista rappresenta un doppio: all’apparenza serio e rispettabile, di nascosto dissoluto e peccaminoso. Wilde gioca sulla comicità dell’esagerazione: le situazioni sono al limite dell’assurdo e del paradossale per poter creare una parodia della stessa società borghese dell’epoca.

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Recensioni: 5/5

E’ un’opera di cui si potrebbe discutere in eterno, tanti sono i significati e le tematiche da essa affrontati. Chiunque potrebbe trarne un significato proprio, chiunque potrebbe leggervi un messaggio diverso e, sono sicura, benchè si possa ripetere la lettura di quest’opera magistrale, ogni volta ci si ritroverebbe a discutere di un significato nuovo, dapprima nascosto e, apparentemente, ignorato. L'ironia è regina in tutto il romanzo e tale fatto è percepibile anche al lettore più distratto.

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Recensioni: 5/5

Wilde, tramite una commedia allegra come questa, riesce a ben trasmettere le critiche alla società . Una storia spiritosa, ricca di personaggi, quasi delle caricature, che si svolge velocemente e con un ritmo veloce e incalzante. In ogni riga traspaiano la genialità e l'ironia senza tempi di Wilde. Una perfetta commedia inglese, ricca di umorismo intelligente, condita di quella teatralità e irriverenza che caratterizzano Wilde, il mio autore preferito.

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Recensioni: 5/5
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Conosci l'autore

Oscar Wilde

1854, Dublino

Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde, nato e cresciuto a Dublino in un ambiente colto e spregiudicato, studiò a Oxford dove ebbe come maestri J. Ruskin e W. Pater. Il suo ingegno brillante, i suoi successi letterari e le sue pose eccentriche lo imposero come una delle personalità dominanti nei circoli artistici e nei salotti mondani sia inglesi che francesi. Visse prevalentemente tra Parigi e Londra, ma con frequenti viaggi in Italia, Grecia e Nordafrica. Nel 1882 si recò negli Stati Uniti per un fortunato ciclo di conferenze sull’estetismo. Nel 1884 sposò Constance Lloyd, da cui ebbe due figli, ma ben presto il matrimonio naufragò. Tutta l’aristocrazia e la classe dirigente di cui era stato fino a poco prima l’idolo lo abbandonarono a causa...

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