Il maggiordomo, l'ostetrica e il samurai. Storia di un manager e del suo destino al lavoro

Un saggio che ti cattura come un romanzo. Una storia vera e avvincente che, grazie alla volontà del protagonista e alla maestria di un coach, apre a nuove visioni e consapevolezze, dando un senso profondo alle esperienze che la vita ci offre.

Un libro che è romanzo e saggio: nella prima parte il racconto di una dolorosa e necessaria catarsi, un viaggio di cambiamento che il protagonista - un manager in cui molti professionisti con responsabilità di leadership potranno rivedersi - non fa da solo ma accompagnato da un coach, alter-ego dell'autore. Nella seconda parte il "dietro le quinte" della storia: Corrado Docente (corporate coach con esperienza manageriale alle spalle) svestiti i panni del suo alias nel racconto, ci apre con generosità la sua ricca cassetta degli attrezzi e ci svela il suo approccio. Che è molto semplice, quanto sfidante per chi lavora allo sviluppo di altre persone (come appunto il coach ma anche il manager): vedere l'altro - il collega, il collaboratore, il "partner di apprendimento" (o se preferite coachee) come un essere integro, dotato di pensiero, "sentimento" e volontà, e impegnato nel suo viaggio "terreno" di evoluzione anche spirituale.  E anche vedere le organizzazioni in cui la persona opera (le aziende in cui tanta parte della nostra vita oggi si svolge) come le nuove "cattedrali" dove si compie, nel confronto con gli altri la nostra evoluzione per diventare la migliore versione possibile di noi stessi. Questo perché la visione aziendale che ci propone l'autore non è appiattita sul solo livello materiale e materialistico/economico ma - pur considerandolo imprescindibile: gli obiettivi di business alla fine vanno sempre raggiunti -  è connessa al livello delle relazioni sociali e del funzionamento del team e a quello dello sviluppo individuale dell'IO "superiore". L'autore poi "ci" spinge oltre: a considerare la nostra stessa vita come, per dirla con le sue parole, una facoltà universitaria dove gli esami che abbiamo scelto liberamente di fare nel nostro "piano di studi" hanno più appelli, in questo ispirato - tra le altre fonti - anche dall'antroposofia. Tante vite, tanti "appelli al nostro sviluppo" tanti maestri, potremmo dire parafrasando Brian Weiss. Tutto questo in altre mani potrebbe diventare astratta filosofia new age ma è qui che l'approccio concreto e - da corporate coach - dell'autore sprigiona tutta la sua forza: la seconda parte è infatti un vero e proprio manuale di leadership e coaching applicato al caso concreto "trattato" nella prima sezione. Vediamo così in controluce tutta la trama di passaggi che il coach ha fatto per aiutare il suo "partner di apprendimento" a compiere quei necessari passi di evoluzione personale, "lasciando andare" antiche e non più utili convinzioni . E scopriamo anche un'architettura di metodo coerente ed efficace. Un libro quindi che può essere letto e - che è utile rileggere - più volte per apprezzarne la profondità spirituale e la praticità operativa. Ricca anche la bibliografia e molto utile il glossario finale che aiuta a interpretare correttamente gli elementi di un approccio profondo e non usuale alla leadership. E che c'entrano l'ostetrica, il samurai e il maggiordomo? Beh, a voi scoprirlo!