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La campagna di Russia. 1941-1943
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La campagna di Russia. 1941-1943 - Maria Teresa Giusti - copertina
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campagna di Russia. 1941-1943

Descrizione


Quando nel giugno 1941 Hitler scatenò l'«operazione Barbarossa» contro l'Unione Sovietica, avrebbe fatto volentieri a meno dell'aiuto italiano; l'Italia, aveva scritto a Mussolini, avrebbe giovato di più concentrando il suo impegno in Nordafrica. Ma Mussolini voleva esserci a tutti i costi, e fece costituire il Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir), che a metà luglio partì per il fronte orientale. Un anno dopo, unito a nuovi corpi d'armata nell'Armir (Armata italiana in Russia), fu schierato sul Don dove l'offensiva sovietica, fra dicembre 1942 e gennaio 1943, lo annientò. Dei 230 mila italiani partiti per la Russia, 95 mila non fecero ritorno: uccisi in combattimento o morti di stenti e di freddo nelle «marce del davaj» e in prigionia.
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Dettagli

2018
Tascabile
3 maggio 2018
375 p., ill. , Brossura
9788815278036
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Indice

Premessa

I. L'Europa verso il precipizio
1. L'escalation verso la guerra
2. Il patto Molotov-Ribbentrop e le sue conseguenze
3. La parabola del patto di non aggressione
4. L'alleanza italo-tedesca
5. Il «nuovo ordine» nel Mediterraneo
6. La «guerra parallela» italiana
7. La mancata mobilitazione
8. Reclutamento e volontari

II. L'operazione «Barbarossa»
1. I rapporti del regime fascista con l'Unione Sovietica alla vigilia del conflitto
2. Le ragioni della guerra fascista all'Urss
3. La guerra di annientamento sul fronte orientale
4. Guerra ideologica o guerra di conquista?
5. Preludio all'attacco
6. La reazione di Stalin
7. Stalin e il suo popolo
8. Stalin e l'Armata Rossa
9. Gli schieramenti

III. Il corpo di spedizione italiano in Russia
1. La costituzione del Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir)
2. La logistica
3. Volontari per la Russia
4. Il trasferimento al fronte orientale
5. Le operazioni del Cisr
6. L'andamento del Blitzkrieg visto dagli aggressori
7. Il Blitzkrieg subito dai sovietici
8. Valutazioni sulla campagna del Csir
9. Il ruolo degli ufficiali
10. Le operazioni per la conquista di Stalino e del bacino del Donec
11. La battaglia di Natale

IV. L'Armir sul fronte orientale
1. Il progetto di Mussolini sull'8a armata e le reazioni del comando del Csir
2. La scelta del comandante
3. L'allestimento dell'Armir
4. La logistica dell'8a armata
5. Il dislocamento delle truppe
6. Il corpo d'armata alpino
7. L'operazione «Blau»: Stalingrado
8. I decreti di Stalin: terrore perpetuo
9. Collaborazionismo e disfattismo

V. Combattenti, civili e guerra
1. L'umore dei militari italiani nella documentazione russa
2. Gli italiani e il fronte orientale
3. Guerra fascista e religione
4. La «guerra santa» di Stalin
5. «Sono stanco di mettere la testa sotto i proiettili...»: i russi e la guerra
6. Patriottismo sovietico: la mobilitazione delle donne
7. La guerriglia partigiana
8. La controguerriglia
9. L'Armir e gli esiti del movimento partigiano
10. Il regime di occupazione
11. I rapporti tra gli occupanti e i civili
12. L'occupazione tedesca nell'analisi di Messe
13. Il sesso e le case di tolleranza
14. Crimini di guerra

VI. Il disastro dell'Armir
1. La situazione prima dell'estate 1942
2. Il Cremlino e il fronte: le informazioni dalla periferia a Mosca
3. La prima battaglia difensiva del Don
4. Il «battesimo del fuoco» degli alpini
5. Il fronte si consolida: le truppe si preparano all'inverno
6. I rapporti italo-tedeschi
7. I prigionieri di guerra sovietici
8. La seconda battaglia difensiva del Don
9. L'operazione «Piccolo Saturno»
10. La prima fase della ritirata dal fronte del Don
11. L'offensiva Ostrogožsk-Rossoš e la ritirata del corpo d'armata alpino
12. Italiani e tedeschi nella ritirata
13. Il bilancio di un'impresa inutile: le perdite, i prigionieri

Conclusioni
Appendice
Sigle e abbreviazioni
Note

Valutazioni e recensioni

alessandro
Recensioni: 1/5
basta la prima riga

Mi è bastato leggere il primo capitolo, per capire che il tipico libro sullo 'stato dell'arte' della storiografia italiana sulla guerra sul fronte germanico-sovietico; per riassumere, comprate altro, ha tutte le tipiche tare della pubblicistica, e sottolineo pubblicistica, non storiografia e ricerca storica, italiana tendenziosa e allusiva, soprattutto quando si denigrano i russi perché mantengono e coltivano il ricordo dell'aggressione nazista all'URSS nel 1941, che l'autrice vorrebbe spazzare via accennando, ma senza avere il coraggio di citare, a 'nuove documentazioni inedite' mai specificate. Ovvero, che l'URSS fu attaccata perché a sua volta stava preparandosi ad aggredire la germania nazista... Ovviamente non è vero, e qualsiasi testo e ricerca storica degni di tale nome, smentisce categoricamente tale pretesa. Il resto, come detto, è un florilegio di citazioni, note, rimandi alla vecchia e stantia 'pubblicistica specializzata' sull'URSS, disintegrata dalle ricerche storiche degli ultimi 30 anni, ma di cui non si ha la minima contezza nel panorama mummificato della ricerca storica italiana sul tema. E' come comprare un libro scritto negli anni '80, ricorrendo poi a fonti di una sola parte. Ad esempio, quando l'autrice dice che Mosca sovietica di dichiarava vicina al nazismo e al fascismo, ed avanza tale affermazione ricorrendo alla dichiarazione di un (anonimo) funzionario …tedesco! Idem quando pretende di attribuire a Molotov una certa frase sulla Polonia, indicando come fonte la Pravda del 1 settembre 1939 (quindi anche prima dell'intervento sovietico, e forse perfino dell'intervento tedesco, non indicando se era una edizione serale, il che fa dubitare se si sia letto tale edizione del giornale), anche qui anonima, senza indicare titolo dell'articolo e suo autore.

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Maria Teresa Giusti

Maria Teresa Giusti ha insegnato Storia sociale e Storia contemporanea nell’Università "Gabriele d’Annunzio" di Chieti-Pescara. Con il Mulino pubblica nel 2019 I prigionieri italiani in Russia (2019) che oltre a essere tradotto in russo e in inglese, ottiene il Premio Cherasco-Storia. Si ricordano inoltre: Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani, 1940-1945 (con E. Aga Rossi, nuova ed. 2017) e La campagna di Russia (2016; premio Friuli Storia).

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