Atman. Predatori nell'inconscio

L'ho letto d'un fiato. Alcuni personaggi sono storie comune e credo che ogni lettore troverà un pezzo di se stesso. Trovo che sia un libro per ogni tipologia di lettore e leggendo le varie recensioni, che condivido, vorrei aggiungere un dettaglio che fin'ora nessuno ha colto. La profondità e il messaggio positivo che trasmettono la maggior parte dei personaggi, le riflessioni che lo scrittore "invita" a fare; pensieri e domande che nel profondo dell'anima almeno una volta nella vita anche noi ci siamo posti. Lo consiglio a tutti e sopratutto consiglio di prestare attenzione a questo messaggio profondo che si cela dietro a ogni personaggio. Complimenti allo scrittore!

L'autore sceglie proprio Torino, città spesso considerata maledetta, per l'ambientazione di una storia thriller dal titolo e dalle atmosfere molto esoteriche. Scrive nella prefazione "Secondo un'antica credenza indiana l'Atman è l'infinito dentro e il Brahman è l'infinito fuori, quando si allineano si può comunicare con tutto l'universo. Magistrale, in questa storia, l'uso confusivo tra follia, spiritualità, fantascienza, esoterismo che sfociano spesso l'uno nell'altro senza capire bene dove comincia uno e dove termina l'altro.

Tra la rock star del momento che arriva in città, omicidi misteriosi e avvistamenti UFO , Torino viene scombussolata e, con essa, le vite di alcune persone. A parte la storia molto avvincente e ben scritta, che non lascia spazio a tempi morti, il libro presenta molti momenti di profonda analisi psicologica sulla vita alienante delle grandi città e il vissuto di alienazione che ne consegue sugli abitanti. La droga, l'alcool, il sesso della movida diventano un anestetico verso sensazioni divenute intollerabili.