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Non avere paura di cadere. La libertà al tempo dell'insicurezza
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Non avere paura di cadere. La libertà al tempo dell'insicurezza - Mauro Magatti - copertina
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Non avere paura di cadere. La libertà al tempo dell'insicurezza

Descrizione


A cinquant'anni dalla «primavera in cui le strade e le piazze del nostro paese risuonarono del vibrante grido di libertà», quel concetto delicato e prezioso, coltivato dalla generazione dei baby boomer, è a rischio di collasso.

«Memori delle tirannie che l'avevano mortificata, nella seconda metà del Novecento abbiamo amato il carattere esaltante della libertà come liberazione da ogni catena. Ma ora che finalmente abbiamo raggiunto tale condizione, nuove ombre si allungano attorno e dentro di noi.»

A cinquant'anni dalla «primavera in cui le strade e le piazze del nostro paese risuonarono del vibrante grido di libertà», quel concetto delicato e prezioso, coltivato dalla generazione dei baby boomer, è a rischio di collasso. La sempre maggiore richiesta di sicurezza, la ricerca di qualcuno o qualcosa in grado di restituire un po' di ordine, rischiano oggi più che mai di farci sacrificare la tanto agognata libertà e di indebolire le basi di solidarietà, tolleranza e fratellanza su cui la nostra società si fonda. Avremmo bisogno, sostiene Mauro Magatti, di una libertà che sappia essere responsabile, una libertà capace di indignazione, dedizione, affezione, in grado di non rinchiudersi nella consolazione di un godimento solipsistico ma di creare nuovi legami, una libertà che sappia ricostituire luoghi e processi di produzione di senso collettivo. E poiché la libertà va allenata, individualmente e collettivamente, ecco allora cinque «movimenti» che, come una ginnastica, possono aiutarci a sbloccare ciò che si sta intorpidendo. Primo: dire no, opporsi, resistere, dissentire. Secondo: coltivare lo spirito di iniziativa. Terzo: farsi ingaggiare, senza farsi imprigionare. Quarto: lasciare andare. Quinto: far circolare la libertà. Perché la libertà è una sfida, eccitante, complessa, quotidiana, che non riguarda mai solo l'individuo, ma ogni relazione che prende forma negli ordini sociali, culturali e politici. È un delicato equilibrio che, come acrobati su un filo sottile, possiamo raggiungere solo mettendo da parte la paura di cadere. «Non avere paura di cadere quindi, non perché si possa riuscire a non cadere mai, ma perché la caduta è parte integrante dell'esercizio della libertà, meraviglioso e sempre imperfetto, che richiede allo stesso tempo coraggio e accortezza, solitudine e, insieme, solidarietà.»
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Dettagli

2019
5 novembre 2019
152 p., Rilegato
9788804717362
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Indice

Prologo
La libertà sfugge alla presa

I Da Prometeo a Lucifero: la parabola della libertà
Libere particelle elementari - Vivere in un sistema che si pensava un parco giochi – È faticoso essere se stessi? - La società psicotica – L’ossessione culturale della sicurezza - Ora finalmente puoi lasciarti guidare - Da Prometeo a Lucifero

II Cinque movimenti contro la paralisi della libertà

III Primo movimento: dire no. Libertà è dissidenza
I sommersi e i salvati - Un io senza io - La concretezza del dissidente - Ripensare radicalmente i processi della formazione della persona

IV Secondo movimento: intraprendere
La vita sboccia - Non sappiamo più desiderare? - C’è un blocco generazionale? - Nati per incominciare - Intrapresa innovazione sussidiarietà. Demercificare la libertà

V Terzo movimento: infinire nel finito
L’insostenibile inconsistenza dell'essere libero - Eco e Narciso. L’io che non vuole diventare un tu - Il godimento e la legge del desiderio - Libertà anima della forma - Sovranità in relazione - Dopo l'età del godimento verso un nuovo modello di sviluppo

VI Quarto (impossibile) movimento: perdere
Libertà e perdita - La ricchezza della fenomenologia della perdita – Perdere, perdersi, perdizione. La libertà è abissale – Il passo impossibile: l'atto del lasciar andare e la questione del sacrificio - II trauma e altri accidenti. Sulla rinascita - Una diversa narrazione (successo e fallimento)

VII Quinto movimento: liberare la libertà (degli altri)
Il racconto biblico della Creazione. Liberare gli altri come compimento della libertà - Liberare la libertà - La libertà che circola tra noi - Dal paradigma della produzione a quello della generazione

Epilogo
Acrobaticamente è libero l’uomo
Cambiamento d'epoca - La libertà è un relè -
Vincere, insieme, la paura - Le acrobazie della libertà

Note
Ringraziamenti

Conosci l'autore

Mauro Magatti

Mauro Magatti è sociologo ed economista. È stato preside della facoltà di Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano, dove insegna Sociologia e Analisi e istituzioni del capitalismo contemporaneo. Editorialista del «Corriere della Sera» e di «Avvenire», ha pubblicato numerose monografie e saggi su riviste italiane e straniere.

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