"Sono persona troppo scrupolosa, troppo rigorosa, troppo nemica dei petulanti politologi che pretendono di sapere tutto, per consentirmi di dare consigli o esprimere opinioni su cosa che non conosco"
«Ci sono Henry Kissinger e Fidel Castro, Shirley MacLaine e Anthony Quinn, Ingrid Bergman e Liv Ullman, ma anche il suo vicino di casa nel Chianti, colleghi noti e meno noti: a tutti, la Fallaci si dona sempre per intero.» - Alessandro Gnocchi, Il Giornale
«La paura è un peccato ci restituisce l'Oriana Fallaci autentica. Centoventi lettere inedite, il ritratto di una globetrotter che praticava il giornalismo come andrebbe fatto: recandosi laddove accadono le cose.» - Annarita Briganti, La Repubblica
Oriana Fallaci odiava scrivere lettere perché le rubavano tempo prezioso al lavoro sui libri. Eppure nessuno più di lei ha legato il suo nome alla scrittura epistolare. Fin dagli esordi nel giornalismo ha tenuto una fitta corrispondenza pubblica e privata con i protagonisti della politica, della cultura, del giornalismo, da Andreotti a Nenni, da Ingrid Bergman a Shirley MacLaine, da Henry Kissinger a Fidel Castro. E ogni volta era capace di stilare tre, quattro o anche più minute, quasi sempre firmate, per immaginare cosa sarebbe apparso agli occhi del suo interlocutore una volta aperta la busta. Le minute venivano poi conservate per avere traccia dello scambio epistolare e, grazie allo straordinario lavoro di archiviazione delle sue carte private, è stato possibile scegliere fra le centinaia di lettere scritte ad amici e colleghi, alla famiglia e ai politici, quelle più significative per raccontare l'intera esistenza attraverso la sua viva voce. Sono missive ricche di aneddoti spassosi, riflessioni sulla politica italiana ed estera, sfoghi sulle difficoltà a sopportare il peso della distanza dagli affetti più cari. Un'occasione unica per osservare da vicino il talento di una donna ossessionata dalla scrittura e così sedotta dal suo lavoro da trasformare anche le lettere d'amore in capolavori letterari. Prefazione di Edoardo Perazzi.
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