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Scena del crimine. Storie di delitti efferati e di investigazioni scientifiche
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Scena del crimine. Storie di delitti efferati e di investigazioni scientifiche - Carlo Lucarelli,Massimo Picozzi - copertina
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Scena del crimine. Storie di delitti efferati e di investigazioni scientifiche

Descrizione


Le operazioni che gli investigatori compiono nel luogo in cui è avvenuto un omicidio, la cosiddetta "scena del crimine", sono il frutto di una lunga esperienza criminologica. Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi tornano insieme per indagare tutti quei casi criminali che hanno modificato in modo sostanziale le scienze forensi. Le storie di Ferdinando Carretta, di O.J. Simpson e di Michele Profeta, l'omicidio di Marta Russo e il suicidio di Luigi Fasulo, schiantatosi sul Pirellone con il suo velivolo, vengono ripercorsi e analizzati per spiegare ai lettori non specialisti i segreti e le tecniche della polizia scientifica.
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Dettagli

2006
Tascabile
226 p., Brossura
9788804553663
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Indice


Le prime frasi del libro:

Introduzione
Il caso della penna a sfera

Succede una domenica di maggio del 1991.
C'è un ragazzo, uno studente, che tutte le domeniche va a pranzo dalla mamma, una signora di cinquantatre anni che vive da sola. Ci va anche quel giorno, ma trova la signora a terra, sul pavimento del soggiorno. È morta. È morta e c'è anche del sangue, qualche macchia sui vestiti della signora e una più grossa sul tappeto, vicino alla testa.
Lo studente chiama aiuto, chiama la polizia, che arriva subito, e oltre alle macchie di sangue nota anche una ferita, un buco sull'arcata orbitale del suo occhio destro.
L'autopsia conferma che è proprio quel buco ad aver causato la morte della signora. Ma che cosa è stato a provocare quel buco? È qui che arriva il primo colpo di scena della storia.
Una penna Bic. Una penna a sfera, che è entrata interamente nell'orbita, ha perforato parte dell'occhio, la parete interna della cavità orbitale e il lobo posteriore sinistro del cervello, provocando la morte. È penetrata così a fondo nell'occhio della signora che da fuori non si vedeva. Solo quella strana ferita nell'orbita.
Ma come è successo?
La polizia pensa a un omicidio. Non è facile che una cosa del genere succeda casualmente. Che uno cada a terra con una Bic in mano e se la infili in un occhio così profondamente da piantarsela nel cervello facendola addirittura sparire fino all'autopsia. Ma anche un omicidio commesso in quel modo non è poi così frequente. Vengono consultati alcuni esperti, specialisti di medicina legale, oftalmologi illustri, e loro ammettono che in effetti qualche volta è successo che qualcuno si sia accidentalmente infilato una penna in un occhio e ne sia morto. Pochi casi, incredibilmente sfortunati, ma qualcuno nella letteratura scientifica se ne trova. Dal 1848, dicono le ricerche, le persone che si sono piantate una penna nella testa sono ventuno. Ventun casi conosciuti in quasi centocinquant'anni, in tutto il mondo. Di questi, dodici se la sono infilata in un occhio. E cinque sono morti.
Difficile, dunque, ma possibile. Per la polizia si tratta comunque di un omicidio. Gli investigatori lo chiamano «il delitto della penna a sfera» e indagano a trecentosessanta gradi, soprattutto sui familiari della signora, ma non trovano niente, niente di niente, e così sospendono le indagini. Passano cinque anni e arriva il secondo colpo di scena. C'è un bidello di una scuola media secondaria che legge casualmente su un giornale del «delitto della penna a sfera» e si ricorda di alcuni studenti che si erano messi a parlare di un possibile delitto perfetto. Per farlo, avevano detto, ci sarebbe voluta una penna a sfera. Lanciarla in un occhio della vittima con una piccola balestra. Tra questi studenti, ricorda il bidello, c'era anche lui, il figlio della signora uccisa.
Ancora. C'è un altro testimone. Lo psicologo del ragazzo che lo segue per alcuni disturbi emozionali, che va dalla polizia a raccontare quello che il ragazzo gli ha detto. È stato durante una delle loro sessioni di terapia razionale emotiva. Il ragazzo gli ha confessato di aver ucciso la madre con una penna a sfera sparata con una piccola balestra.
Per la polizia è abbastanza. Il ragazzo viene arrestato.

Valutazioni e recensioni

Elisa Bottazzi
Recensioni: 4/5

Premettendo che non si tratta di una lettura adatta a persone estremamente sensibili o facilmente impressionabili, da appassionata di cronaca nera, film e libri gialli e polizieschi ho trovato questa lettura molto interessante. Difatti, attraverso la narrazione di casi celebri della cronaca italiana o internazionale vengono illustrate le tecniche di investigazione scientifica che hanno portato all'individuazione del colpevole. La parte prettamente narrativa è trattata da Lucarelli con il suo stile semplice, immediato e facilmente comprensibile mentre le sezioni più prettamente scientifiche sono trattate dal criminologo Picozzi con fare più accademico e necessitano una maggiore attenzione nella lettura.

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veronica cocco
Recensioni: 4/5

Libro piacevole, ben descritto, non troppo specifico, destinato ai "non addetti ai lavori", ma che comunque offre una panoramica sul mondo della criminologia e criminal profiling. Decisamente interessante.

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Carlo Lucarelli

1960, Parma

Affermato scrittore di letteratura gialla e noir, vive tra Mordano (Bo) e San Marino. Il suo percorso narrativo va dai racconti brevi sparsi nelle varie antologie del Gruppo 13 (di cui fa parte) alla trilogia giallo-storica con il commissario De Luca pubblicata dalla Sellerio (Carta bianca, L'estate torbida e Via delle Oche). Dopo Almost blue (1997), Il giorno del lupo (1998 e 2008), L'isola dell'Angelo caduto (1999, Finalista al Premio Bancarella 2000), Mistero in blu (1999 e 2008), Guernica (2000) e Lupo mannaro (2001), tra i suoi libri pubblicati da Einaudi Stile libero ci sono il romanzo Un giorno dopo l'altro (2000 e 2008) e i racconti di Il lato sinistro del cuore (2003); poi Misteri d'Italia (2002), Nuovi misteri d'Italia (2004), La mattanza (2004) e Piazza Fontana (2007), gli ultimi...

Massimo Picozzi

1956, Milano

Massimo Picozzi è uno psichiatra, saggista e criminologo italiano. Laureatosi a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 1983, si specializza in psichiatria, criminologia e sessuologia clinica. Dall'anno successivo è direttore sanitario in istituti penitenziari; poi è dirgente medico ospedaliero fino al 1999. Dal 2000 è responsabile della sezione di psicologia investigativa e psicopatologia delle condotte criminali dell'Università di Parma, e dall'anno successivo è docente del primo corso di Specializzazione in Psicologia Investigativa sempre all'Università di Parma. Collabora con altre prestigiose Università, tra cui lo IULM di Milano e la LIUC di Castellanza. Inoltre, svolge attività di docenza nei corsi di formazione per la Polizia...

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