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La società a costo marginale zero. L'internet delle cose, l'ascesa del «commons» collaborativo e l'eclissi del capitalismo
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La società a costo marginale zero. L'internet delle cose, l'ascesa del «commons» collaborativo e l'eclissi del capitalismo - Jeremy Rifkin - copertina
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società a costo marginale zero. L'internet delle cose, l'ascesa del «commons» collaborativo e l'eclissi del capitalismo

Descrizione


In "La società a costo marginale zero", Jeremy Rifkin sostiene che si sta affermando sulla scena mondiale un nuovo sistema economico. L'emergere dell'Internet delle cose sta dando vita al "Commons collaborativo", il primo nuovo paradigma economico a prendere piede dall'avvento del capitalismo e del socialismo nel XIX secolo. Il Commons collaborativo sta trasformando il nostro modo di organizzare la vita economica, schiudendo la possibilità a una drastica riduzione delle disparità di reddito, democratizzando l'economia globale e dando vita a una società ecologicamente più sostenibile. Motore di questa rivoluzione del nostro modo di produrre e consumare è l'"Internet delle cose", un'infrastruttura intelligente formata dal virtuoso intreccio di Internet delle comunicazioni, Internet dell'energia e Internet della logistica, che avrà l'effetto di spingere la produttività fino al punto in cui il costo marginale di numerosi beni e servizi sarà quasi azzerato, rendendo gli uni e gli altri praticamente gratuiti, abbondanti e non più soggetti alle forze del mercato. Il diffondersi del costo marginale zero sta generando un'economia ibrida, in parte orientata al mercato capitalistico e in parte al Commons collaborativo, con ricadute sociali notevolissime. Rifkin racconta come i prosumers, consumatori diventati produttori in proprio, generano e condividono su scala laterale e paritaria informazioni, intrattenimento, energia verde e prodotti realizzati con la stampa 3D a costi marginali...
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Dettagli

2015
Tascabile
494 p., Brossura
9788804657071

Valutazioni e recensioni

SERGIO MARTINEZ
Recensioni: 5/5

Il libro, sebbene sia stato pubblicato alcuni anni fa (2014), è molto attuale (e credo rimarrà tale ancora per molti anni). Di Rifkin avevo letto "Economia all'idrogeno" e "Il sogno europeo" e mi ero fatto l'idea di un futurologo, di un visionario ... che non ne indovina una! Dopo questo libro mi son dovuto ricredere. Non legandosi ad una specifica tecnologia futura o ad incerti scenari politici, ma guardando ad alcuni eventi già in divenire (diffusione di internet, nascita di servizi a costo marginale tendente a zero, sviluppo delle energie rinnovabili, stampa 3D, ...) Rifkin offre una ampia panoramica dei cambiamenti in atto e ricava una sintesi molto interessante dei trend presenti nell'economia, nella società, nella cultura. Pur essendo di fondo un ottimista, Rifkin dimostra stavolta di voler tenere i piedi ben per terra evitando di costruire uno scenario futuro tutto roseo (ad esempio Lui stesso evidenzia alcune minacce, quali i problemi ecologici e i rischi di pirateria informatica). Ma più che per le previsioni, inevitabilmente soggette ad errore, raccomando la lettura del libro per l'ampia panoramica che offre sui cambiamenti che riguardano non solo l'economia ma l'intera società: siamo tutti testimoni, giorno per giorno, dell'innovazione tecnologica in uno o più settori, ma difficilmente abbiamo una visione complessiva delle innovazioni (non solo tecnologiche) che riguardano settori molto diversi e di come queste si interconnettono e si influenzano a vicenda.

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Recensioni: 5/5

Nei tempi medioevali, Jeremy Rifkin, per la sua capacità di scrutare nel futuro sarebbe stato preso per mago e probabilmente subito dopo abbrustolito sopra un rogo. Il nostro amico aiuta tutti quanti a scrutare con lui sull'orizzonte prossimo che si rivelerà un'amara sorpresa per chi ha lo sport dell'accumulo di danaro, e della concorrenza distruttiva del concorrente. Gli mancherà presto la materia prima, più presto di quanto non si creda. E non sarà per motivi strettamente economici, ma per qualcosa che si è messo in moto nelle profondità della specie umana e che spinge per una nuova libertà dello spirito e del corpo che non possono fermare i tanti guerrafondai e capitalisti che vi si oppongono a causa dello loro tare mentali. Siamo pervenuti a una fase della crescita dell'umanità pari allo sconvolgimento individuale e sociale del periodo rinascimentale.

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maria monfredini
Recensioni: 5/5

Un libro non facile, da leggere e digerire a più riprese ma profondo e denso di significati. Lo consiglio per i cambiamenti positivi e intriganti che delinea e che sembrano a portata di mano, positivi e inevitabili. Una suggestione forse non proprio prossima ma sicuramente realistica, costruttiva e auspicabile. Vicina a chi pensa che condividere sia meglio che possedere, che la Decrescita è positiva ed è veramente Felice..

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Jeremy Rifkin

1945, Denver (Colorado)

Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends di Washington, insegna alla Wharton School of Finance and Commerce. I suoi corsi all'Executive Education Program vertono sul rapporto fra l'evoluzione della scienza e della tecnologia e lo sviluppo economico, l'ambiente e la cultura. Attivista del movimento pacifista negli anni '60 e '70, ha fondato nel 1969 la Citizens Commission per denunciare i crimini di guerra americani nella guerra del Vietnam. È il fondatore e presidente della Foundation on Economic Trends (FOET) e presidente della Greenhouse Crisis Foundation.Fra i suoi libri tradotti in italiano: La fine del lavoro (1995) che ha rivoluzionato l'idea di lavoro gettando le basi per molte delle teorie contemporanee, Il secolo biotech (1998), Entropia (1982), L'era dell'accesso...

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