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«Nessuno è rimasto ozioso». La prigionia in Italia durante la Grande Guerra - Sonia Residori - copertina
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«Nessuno è rimasto ozioso». La prigionia in Italia durante la Grande Guerra
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«Nessuno è rimasto ozioso». La prigionia in Italia durante la Grande Guerra - Sonia Residori - copertina

Descrizione


Nel corso del primo conflitto mondiale, l'enorme numero dei prigionieri di guerra divenne una risorsa economica fondamentale per gli Stati impegnati nello sforzo bellico. Attraverso un ampio scavo archivistico l'autrice analizza come si sia sviluppato in Italia un vero e proprio sistema organizzato di lavoro forzato, che modellò la struttura dell'internamento militare al punto che, in breve, agricoltura e industria si contesero l'assegnazione delle centurie di prigionieri. Le ripercussioni della sconfitta di Caporetto tolsero forza-lavoro all'economia del Paese e i prigionieri, spostati in zona di guerra, divennero vere e proprie truppe di seconda linea al fronte. Dopo la battaglia vittoriosa di Vittorio Veneto, l'afflusso massiccio di prigionieri austro-ungarici mise in grande difficoltà la struttura concentrazionaria italiana e i detenuti dei campi di concentramento scontarono la precarietà della situazione con fame, freddo e malattie epidemiche (tifo petecchiale e malaria), ma anche la volontà punitiva dei vincitori. Lo Stato italiano, infatti, dopo la firma dell'armistizio negò sempre, ostinatamente, il permesso di visitare le proprie strutture ai rappresentanti della Croce rossa ungherese e austriaca, ma anche a quella internazionale di Ginevra.
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Dettagli

2019
8 luglio 2019
Libro universitario
282 p., Brossura
9788891787231
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Indice

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Sigle
Introduzione
Il sistema concentrazionario nella guerra europea
(Tipologie e strutture dei campi di concentramento; Prigionieri, igiene e malattie)
Campi di concentramento e prigionieri di guerra in Italia
(La normativa; Le strutture concentrazionarie all'inizio della guerra; Igiene, profilassi sanitaria e le "infezioni diffusibili"; Il dramma dei prigionieri austriaci all'Asinara; Lo scambio dei prigionieri grands blessés e petit blessés; Prigionia: condizioni materiali e condizioni morali; Il desiderio della libertà: le evasioni; L'ingegno dei prigionieri: l'evasione di Cortemaggiore; "Nel paese di Bengodi"; Stato d'animo dei prigionieri attraverso la censura della corrispondenza)
Campi di concentramento, prigionieri e lavoro nella guerra europea
(Cafard, il pericoloso parassita del cuore; Il lavoro forzato e punizioni; Il lavoro come arma di guerra: le rappresaglie; I campi di "propaganda")
Prigionieri di guerra e lavoro in Italia
(Il lavoro dei prigionieri: "spediente di carattere eccezionale"; Remunerazione e obbligo del lavoro; Il lavoro coatto come calmiere del lavoro libero; I "soccorsi materiali e spirituali" dei prigionieri; Ammutinamento e rifiuto di obbedienza; Prigionieri, lavoro e le esigenze della guerra)
I prigionieri e la nuova gestione della guerra
(Il pericolo del nemico e l'evacuazione della pianura padana; Un'arma potente: dividere le nazionalità; Prigionieri, propaganda e legioni; Accentramento dei prigionieri in zona di guerra)
I prigionieri della vittoria: miserie e necessità
(Una grande emergenza; "Il problema era di natura morale e politica insieme"; "Tra la gloria della vittoria, si smarrì la disciplina profilattica"; Tra denunce e proteste per violenze e malattie; I forti di Genova: maltrattamenti veri o falsi?; Il lavoro coatto tra palude e malaria)
La fine di una guerra, una guerra senza fine
(Un difficile rimpatrio; Le donne prigioniere partono; Il rimpatrio dei prigionieri dell'Alto Adige; Il difficile rientro nella Venezia Giulia e in Dalmazia; La patria perduta e la guerra ritrovata; Profitti e sfruttamento dei prigionieri di guerra)
Indice dei nomi.

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