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Folle, decisamente fuori dal comune. A tratti psichedelico. Poesie, Un Monologo Teatrale e Pensieri. Un libro che condensa vari generi, come rispecchia varie anime di uno stesso personaggio. Come fosse frutto di schizofrenia. Consigliato per chi ama farsi cullare dalle emozioni e dai sentimenti spesso contra-stanti. Un piccolo quadro impressionista dove i colori sono il punto di forza.
Un colore che non è un colore. Un libro che non è un libro. È un condensato di emozioni. Rinchiuse nella metrica di una poesia o libere di fluire dall’animo dell’autore, senza filtro, nel monologo teatrale. Nelle 10 poesie le emozioni sono in simbiosi con la natura, da essa prendono l’irruenza, come nervose onde del mare, i suoni, come il dolce e rassicurante fruscio del vento, e i colori. Come il blu. Emozioni che si possono ricondurre a momenti, anche dimenticati, della nostra vita, fatti riaffiorare dalle delicate parole dell’autore. Il monologo teatrale è in realtà un dialogo tra i due volti contrapposti della protagonista, Tara. Una Tara timida e remissiva che, pacatamente, cerca di dare una spiegazione agli eventi e grida, ma sottovoce, il suo bisogno di farsi amare. L’altra, invece, cinica e arrabbiata, grida davvero. Grida la collera per la sua debolezza e l’omologazione forzata, la superficialità degli uomini, il suo disincanto per i buoni sentimenti, sogni ridotti a brandelli a suon di sberle emozionali, il suo bisogno di amarsi. I due volti si ricongiungono nell’epilogo, in una nuova Tara finalmente autentica, senza irruenza o rassegnazione. Una Tara che balla sulla sua musica..ancora una volta nel mare, nel vento. Nel blu.
Una raccolta di poesie o un romanzo? Difficile a dirsi, ma sicuramente un’opera che ha una sua unità e coerenza.” Il blu che non è un colore”, e allora che cos’è? È probabilmente lo stato d’animo di una donna che alterna la lirica più delicata a un monologo, che descrive poeticamente luoghi, colori, rumori e profumi della natura, del mare, alternandoli alla rabbia verso un mondo di ipocrisie, che costringe alla finzione, che porta a essere diversi da ciò che si è, che non concede spazio per la libertà di espressione. Il monologo è forte, di impatto, costringe a riflettere. Un’opera breve ma concentrata, intensa, indubbiamente diversa e potente, condotta con mano sapiente. Da non perdere.
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